domenica 18 ottobre 2015

Capro espiatorio?

(Segue, anche se non so fino a quando) Veramente, in questi giorni, l'ipotizzabile "capro espiatorio" od "agnello sacrificale", ovvero "l'incarico basilare" alias "aiutante generico", cioè quel povero idiota del sottoscritto, non sa proprio più che pesci pigliare, navigando a vista ogni giorno, rassegnato più che mai all'ineluttabilità del fato, cercando di arrivare il meno peggio possibile alla fine dell'anno, quando dovrei, almeno spero, uscire finalmente di scena da questo assurdo scenario, sorprese finali permettendo. Dire che tutti coloro ai quali ho rivolto le mie rimostranze, mi abbiano sfrontatamente menato per il naso è il minimo, ho solo l'assoluta certezza che qualunque altra affermazione si faccia in mia presenza da adesso in poi, è certamente falsa, ogni sia pur minima fiducia da parte mia si è dissolta completamente, non potendo essere altrimenti. Pensieri contrastanti si affastellano caoticamente nella mia psiche già ampiamente messa a dura prova, anche perchè mi rendo conto progressivamente, con un crescendo rossiniano, che il mio problema non è affatto solo il permanere in quella parrocchia fino al termine del mio pateticamente ridicolo incarico, anzi quest'ultimo costituisce la cartina di tornasole del vero problema, rappresentato proprio dalla città in cui sono nato, purtroppo, e nella quale attualmente vivacchio alla "tiriamo a campare alla bell'è meglio", ossia Bologna. Devo proprio, ahimè, constatare che, anche gli incontri che faccio al di fuori del mio ambito per così dire "lavorativo", peraltro sempre più radi, non è che contribuiscano di certo al miglioramento del quadro generale, tutt'altro, rivelandosi sempre più irritanti e frustranti, quasi quanto lo sia il mio ritrovarmi nel ruolo di "incarico basilare", avendone avuto ulteriore riprova proprio in questi giorni, facendomi sentire più che mai l'individuo più sbagliato nel posto più sbagliato. Si dice che gli altri vadano accettati per quello che sono, mi troverei anche d'accordo, ma con una piccola differenza, una sfumatura decisamente insignificante, nel senso che è giusto e sacrosanto che gli altri vadano "accettàti" per quello che sono, però nel senso letterale di tagliati, sventrati a colpi di accetta, ovvero mozzati, decapitati (semprechè siano dotati di testa, però, altra nota dolente!) e via di questo passo, questo sì che mi garberebbe assai, peccato che lo possa solo fantasticare, almeno per il momento (vabbè, stiamo solo celiando, o no?), ma poi varrebbe veramente la pena di darsi tanto affanno per questo? Boh! Altra fatica inutile, mi sa tanto! Eh già, sempre tutto stramaledettamente nella norma, come mi ripeto continuamente fino alla nausea, evviva! Mi sovviene la domanda che la "buonanima" di Maurizio Costanzo, rivolgeva in tempi remotissimi, ai suoi ospiti televisivi: "Cosa c'è dietro l'angolo?" Quando va bene, un altro angolo, quando va male, il baratro, che sollazzo! Sempre più il mondo si divide in coloro che prendono e coloro che se lo prendono ed io nutro il vaghissimo sospetto di pencolare sensibilmente di più verso questi ultimi, non so perchè. Al momento in cui scrivo, al mattatoio, cioè la parrocchia ove opero, le acque sembrano essersi nuovamente calmate per l'ennesima volta, la tensione si è apparentemente allentata, quella certa persona che mi ha creato patemi in passato, sembrerebbe addirittura aver assunto nuovamente un atteggiamento persino amichevole nei miei confronti, purtuttavia non mi fido affatto (per la serie "il lupo perde il pelo ma non il vizio"), continuando a rimanere guardingo (troppe docce fredde mi sono beccato recentemente), in attesa di cercare di capire che cosa mi riserverà la sorte in futuro, oltrechè di rimettermi faticosamente da un perniciosissimo virus intestinale che, ciliegina sulla torta, ha per così dire allietato le mie giornate ottobrine, rinunciando per il momento a produrmi in qualsivoglia pronostico...