Questa mattina, nella parrocchia, alias mattatoio, ove ancora presto i miei servigi, nell'ambito di un ruolo che mi fa sentire a metà strada fra un sagrestano ed una perpetua, si sono svolte le esequie di un quarantenne scrittore, defunto a causa di un tumore al cervello (!). Al termine della cerimonia, si sono avute le letture di alcuni passi tratti dai libri dell'illustrissimo (?) soggetto. Si è principiato con "Finchè morte non vi riunisca" (!!), alla pagina 47 (!!!), tanto per rimanere in tema. "Allegria!", avrebbe detto l'ineffabile Mike Bongiorno. A riprova ulteriore che il grottesco, il ridicolo, affiora nelle situazioni più inaspettate, di certo nessuno dei presenti se ne sarà reso conto, ovviamente! Poichè il morto era un ex catechizzato del mio "irresponsabile" (!!!!), la qual cosa deve aver procurato, a suo tempo, al derelitto, evidentemente, un trauma incommensurabile, da cui, come si evince facilmente dalla triste fine che ha fatto, non si dev'essere sicuramente mai più ripreso (ovvero: "la maledizione del ministro laido", come ha "argutamente", si fa per dire, notato, al mio cospetto, l' "irresponsabile" medesimo) e siccome, a causa delle tristissime ambascie nelle quali mi trovo permanentemente e disperatamente avviluppato, vorrei poter terminare anticipatamente anch'io la scombiccherata esistenza che attualmente conduco, ecco che probabilmente mi trovo sotto al naso una possibile, facile e definitiva soluzione ai miei guai. In effetti, comincio proprio a pensare seriamente che anch'io dovrei forse farmi catechizzare dallo sderenato, tanto più che, essendo costui vogliosamente, sguaiatamente e sadicamente vorace di vita eterna, anelandovi spasmodicamente ed incessantemente, di sicuro anche lui sarà morto (!!!!!) letteralmente d'invidia, nel presenziare al "lieto" evento di codesta, amenissima, "ridente" mattinata. Magari, facendomi catechizzare pure meco dallo sconsiderato, oltre a renderlo costì estremamente felice come una Pasqua, avrei fortissime probabilità pure io di beccarmi un bell'accidente tumorale, levandomi finalmente dalle balle e risolvendo così, una volta per tutte, i miei problemi, avendo financo la soddisfazione di farlo poi "morire" (!!!!!!) d'invidia un'altra volta, anche se in realtà, non credo affatto alla fola della vita eterna! "Cos'è la morte? Un calcio nel buio e poi il nulla", almeno secondo lo sceriffo Jack Rance, ne "La fanciulla del west" di Giacomo Puccini. E buonanotte ai suonatori! O no?