(Segue, ebbene sì, segue, perciò rassegnatevi) E vediamoli finalmente da vicino, osserviamoli bene con la lente da ingrandimento, questi stratosferici campioni (senza valore) del crimine a tutto spiano, dell'efferratezze più scellerate (e scombiccherate), insomma facciamocela letteralmente sotto dalla paura, nel tracciare il ritratto dei temibilissimi "membri" (sic!), tutti e 3 ultracinquantenni (portati malissimo, tra l'altro), derapati a tutto tondo, della banda (bassotti) del mitico (o stitico?) "Al Cappone". Iniziamo proprio dal più temibile (?) dell'infernale consesso, soggetto a frequentissime allucinazioni audiovisive, come ho potuto personalmente constatare, "l'idrofobo", senzatetto che dorme nei paraggi di un chiosco di fiori presso il Cimitero della Certosa di Bologna (ho il sospetto che il suo "benefattore" lo abbia alloggiato nella casa della sua defunta madre attualmente vuota, però, ma poichè mi si dice che lavoro troppo di fantasia...), ossia il palermitano meglio noto come "viagra continua", perennemente intostato ad un livello tale da far risultare, al confronto, persino il marmo di Carrara, tenero e friabile come un millefoglie, prerogativa che lo rende un individuo particolarmente "schizzato" e lo predispone facilmente ad assumere atteggiamenti "schiz(z)ofrenici", non riuscendo certamente a trovare adeguati sfoghi ai suoi permanenti bollori, tanto più avendoci provato a vuoto con la smorfiosissima concubina, la quale, pur stuzzicandolo, non gliel'ha fatta vedere nemmeno in fotografia. E sarà per questo che, con atteggiamento da perfetto gentiluomo qual'egli in realtà è, in un paio d'occasioni, in presenza naturalmente di "Al Cappone", ha tramistato amabilmente con i miserrimi genitali dell' "incarico basilare", ovvero il sottoscritto, pronunciando le suadentissime frasi: "Mmmm...quanto mi farei una bella trans brasiliana!" e, dulcis in fundo: "Una settimana con me e diventerai un vero uomo!", che quantomeno tradiscono una certa confusione sessuale (cosa intenderà mai dire per "vero uomo"), tale da consigliargli un'accurata visita ginecologica, oltre che la necessità di una seria ed urgente visita oculistica, visto che vi posso personalmente assicurare che l'aspetto fisico dell' "incarico basilare", ovvero "l'aiutante generico", è assai meno seducente (sic!) di quello di una bella trans brasiliana, purtroppo per lui (àrisic!), altrimenti avrebbe senz'altro già risolto i suoi perenni ed assillanti problemi economici, altro che "borse lavoro"! Ad ulteriore dimostrazione della caratura di questo singolarissimo personaggio, il suo tormentone preferito, reiterato fino al parossismo, ne rivela insospettate doti di raffinatissimo esteta, tale da suscitare lo sguardo beatamente compiaciuto ed il soavissimo sorriso del suo g(l)ande capo: "Siete tutti froci! Siete tutti eunuchi! Voi cattolici siete tutti dei grandissimi pedofili!"; se penso che, una volta, aveva attaccato con questa tiritera anche in Piazzetta Prendiparte, fuori dalla sede della Caritas di Bologna (la qual cosa me le stava facendo roteare alla velocità della luce), bisogna obiettivamente ammettere che trattasi senz'altro di un concetto particolarmente ficcante, degno in tutto e per tutto, della pervicacia profusagli a piene mani dal soggetto (ma non scordiamoci pure un'altra sua "perla", degna proprio di un sociologo consumato, ovvero "La mafia avrà anche i suoi difetti, ma ha anche dei pregi. Garantisce l'ordine e dà protezione.", sic! Ma, d'altronde, cos'altro ci si può aspettare da simili individui?). Soggetto che ha, tra gli altri, pure l'originalissimo passatempo, durante i suoi "lavori" parrocchiali (volutamente poco durevoli nel tempo, per motivi facilmente intuibili), di partire a razzo all'improvviso, senza alcun motivo apparente, per dare fantozzianamente colossali craniate alle pareti, rimanendone miracolosamente incolume (purtroppo!), tacendo del vezzo di conservare in frigorifero (!!), frammenti di articoli di giornale scaricati dalla rete (!). Si è bruciato a suo tempo il lavoro di corriere espresso che aveva, poichè usava l'auto di servizio principalmente per i suoi pazzeschi "rally" personali contromano, fermato sovente dalla polizia. A suo tempo, per impietosirmi, il g(l)ande capo, mi aveva riferito che il disgraziato era afflitto da tutta una serie di patologie afferenti l'apparato respiratorio, cosa rivelatasi, tanto per cambiare, una balla colossale, vista la frequenza con cui il soggetto maneggia colle, mastici, vernici e diluenti, anche in bomboletta spray, senza alcuna accortezza o protezione, persino in ambienti chiusi, non risentendone minimamente. Il secondo "elemento di spicco" di questo gruppuscolo di malfattori così maldestramente malassortiti, è un ex giardiniere, attualmente senzatetto, che dormirebbe in una roulotte parcheggiata a Borgonuovo, dalle mani più bucate di un groviera, meridionale anch'egli, detto il "mestruato", cacciato via da tutte le parrocchie del circondario, come del resto anche "l'idrofobo", per via della sua particolare propensione a trafugare libri antichi per poi rivenderseli, soltanto che un parroco, una volta, l'ha scoperto e denunciato, costringendolo a restituire il maltolto. Sua precipua caratteristica fisica è quella di ritrovarsi con un braccino rachitico (e difatti nell'ambiente raffinatissimo in cui è praticamente di casa, egli è noto soprattutto con l'affettuosissimo nomignolo di "braccino mongoloide"), la qual cosa gli rende il darsi alla pratica dell'autoerotismo, praticamente una "missione impossibile", per cui anche il suo animo (de li mortacci suoi!) è permanentemente sconquassato da pruriti inespressi, causantegli nevrosi continua, avendo anche lui tentato inutilmente un certo tipo d'approccio ravvicinato con quell'autentico "giglio di virtù" dell'est, che, pur titillandolo, non gliene ha "schizzato" (ohibò!) nemmeno un disegnino e quindi idem con "patate", facendolo sbavare alla fine più di un cane idrofobo. Per giunta il nostro, afflitto da megalomania endemica, con frequenti deliri di onnipotenza e di onniscienza, in pubblico mostra di disprezzare le donne straniere, per la serie "la volpe e l'uva". Ma come tutti i sedicenti onnicomprensivi, è tutto fumo e niente arrosto, un grandissimo pallone gonfiato pieno soltanto d'aria, astioso, invidioso e rancoroso, un incommensurabile cacciaballe a raffica, un "lavoratore" per burletta, un fallito totale, complessato e frustrato oltre l'immaginabile, ma un parassita che ti si appiccica addosso peggio di una mignatta. Arriviamo alfine al terzo appartenente di questa banda di autentici polli spennacchiati capeggiata da "Al Cappone", ovvero "l'isterico uterino", malauguratamente bolognese di nascita, unico del terzetto ad avere un tetto sulla testa, sia pure in affitto presso un ente di edilizia popolare, ex massaggiatore (delle cui cure si è avvalso a suo tempo il gran capoccione) con precedenti penali per droga, noto col soprannome di "pignoletto", non certo perchè sia un mostro di precisione, ma per via di certe propensioni alcoliche, con un matrimonio fallito ed un figlio alle spalle, afflitto da cirrosi epatica e tumore al fegato in virtù delle quali percepisce una sia pur modesta pensione d'invalidità, predecessore dell'attuale "incarico basilare" (ovvero il sottoscritto), come borsa-lavorista (più la prima che il secondo, è ovvio!) presso la medesima parrocchia, mano lesta, ovvero sgraffignatore ad oltranza, anche le sue mani costituiscono un autentico buco nero, risulta sua particolarità fisica, il deambulare con una stampella. Non ho idea se anch'egli ci abbia mai provato con la "buona donna" straniera, ma non mi sentirei di escluderlo del tutto, visto che anche costui, come gli altri, è caratterizzato da una certa nevrosi, che lo induce anche a mandare, sovente, al cellulare del suo beneamato anfitrione, minacciosi sms pieni d'insulti e di turpiloquio (come lo stesso omuncolo, visibilmente compiaciuto, mi mostrò una volta), qualora le sue pressanti richieste di denaro non vengano pienamente e prontamente soddisfatte! Una volta, intorno alla metà di luglio, lo sorpresi dapprima a frugare nel cassetto delle offerte in sagrestia, dopodichè si mise a setacciare il borsello con tutte le chiavi della parrocchia, precedentemente dimenticato dall'omuncolo, infine quando quest'ultimo arrivò in parrocchia, dicendogli che non aveva un centesimo, gli mise le mani nelle tasche, da una di queste ne estrasse il portafoglio, ne aprì la cerniera, ne prelevò delle banconote, dopodichè glielo rimise in tasca, al che il babbaleo gli disse di non farsi più vivo fino a Natale. "L'isterico uterino", mettendogli le mani sulle spalle, con atteggiamento e tono beffardi, proruppe in un sonoro "Ma dài!!!", uscendosene (e difatti si è già fatto vivo anche lui, come il "mestruato", proprio nei giorni scorsi, per la consueta "spremitura", o forse in occasione dei "saldi di fine stagione", chissà). Tutti e 3 questi bei preclari esempi di demenzialità assortita, sono, come benissimo sa il loro "salvatore", afflitti anche dal vizio delle macchinette da gioco mangiasoldi, alcool e droga a parte, naturalmente, tutto nella norma! Tutto così stramaledettamente, banalmente nella norma! Ed ecco che, in "virtù" di tutto ciò, "l'aiutante generico", ossia "l'incarico basilare", catapultato dalla malasorte al cospetto di siffatto squallido, putrescente teatrino, essendosi "arditamente" rifiutato, a suo tempo, di accettarne le assurde, deliranti "regole del gioco", si ritrova stritolato da questo infernale e perverso meccanismo, prono al suo prossimo ruolo, inevitabile epilogo di siffatta catastrofica vicenda, di "capro espiatorio" o di "agnello sacrificale", salvo improbabilissimi imprevisti (continua, ahimè, altro ché se continua, maledizione!)....
giovedì 3 settembre 2015
La concubina.
(Segue) In questa insulsa corte dei miracoli del "ministro laido", personaggio di "spicco" (si fa per dire!) è senz'altro la sua "concubina" polacca, badante e donna delle pulizie cinquantenne, con la quale il nostro intrattiene uno stranissimo rapporto (ma tutto ciò che ruota intorno a quest'omuncolo ha un che di strano, sfuggente ed ambiguo), sinceramente non ben classificabile. Costei, ad un'analisi superficiale, sembra una soggetta estroversa, volitiva e sicura di sè, ma scavando in profondità si rivela essere la tipica donnetta di mezz'età infelicemente maritata, psicologicamente fragile, frigida, sessualmente repressa, complessata e frustrata, che affoga tutte le sue paturnie nell'alcool e nel fumo (solo che quando alza il gomito, tende ad assumere atteggiamenti provocanti da smorfiosa, al punto tale che causano facilmente immaginabili fraintendimenti nelle persone). I 2 si conobbero anni addietro, quando lui cercava una badante per l'anziana madre malata, attualmente defunta. Fra questa donna e l'omuncolo, anche lui infelicemente ammogliato (una volta una signora mi disse che, se un uomo sposato, si alza presto tutte le mattine per farsi la sua corsetta, allora significa che con la moglie non ha più alcun rapporto, poichè se fosse il contrario, di certo non avrebbe nè tempo nè tanto meno energie per aver voglia di mettersi a correre al mattino, cosa che, all'opposto, l'omuncolo fa persino con pedantesca regolarità; perciò esimi uomini sposati, ma andatevene tutti a fa' footing!), per quello che ho potuto personalmente constatare, si è venuto col tempo a creare un bizzarro rapporto, sembra tutto un vorrei e non vorrei, un vorrei ma non posso, forse c'è di mezzo la morale cattolica, la presunta sacralità ed inviolabilità dell'istituzione familiare, il voler salvare ipocritamente la facciata, o chissà cos'altro, fatto sta che costoro sembrerebbero restare eternamente a metà del guado, anche se una volta, in mia presenza, sono sembrati atteggiarsi a giovani fidanzatini in fregola, stringendosi ed abbracciandosi ripetutamente (mi domando se lo stessero facendo a bella posta per il sottoscritto), facendomi sentire una sorta di reggimoccolo. La concubina, inoltre, sembrerebbe anche un poco gelosa di una certa parrocchiana di un'altra chiesa vicina, con la quale, a suo dire, l'omuncolo s'intratterrebbe, in casa di quest'ultima, spesso e volentieri (ma cosa mai gliene dovrebbe importare, visto che non sono sposati, o no?). In questo caso però, francamente, non è molto chiaro se non si tratti in realtà, di una serie di fantasie malate, frutto probabile dei postumi di qualche sbornia (sbornie che, come già detto, spesso la inducono ad assumere atteggiamenti a dir poco provocanti da smorfiosa, verso gli altri). Insomma, questa coppia di non meglio definibili "adulteri adulterati", sembra affondare inesorabilmente in una marea di cose dette e non dette, proposizioni indefinite, incertezze psicologiche, dubbiosità ancestrali, da farti venire decisamente il mal di mare, anche limitandosi ad un sommario esame. Trattasi di un qualcosa di ridicolmente, grottescamente spiazzante, che alla fine non è nè carne nè pesce, anzi, mi sembra che, anche nell'ambito di un'ottica naturalmente negativa, i soggetti in questione manchino di una loro qualsivoglia, anche se pur discutibile, forma di dignità, stante la loro incapacità intrinseca di venirsene ambedue apertamente allo scoperto, sfidando le convenzioni sociali, privi come sono del coraggio necessario per perseguire nettamente e fermamente, ad ogni costo, uno scopo ben delineato, per quanto esecrabile possa risultare, finendo col mentire a sè stessi e fra di loro, oltre che agli altri, condannandosi perciò stesso a ciampicare eternamente in un limbo limaccioso di velleità affettive inespresse, monche. Una sorta d'ignavia sentimentale, sterile e foriera di continua infelicità frustrante, un'amorosità anaffettiva e distruttiva, un legame autocensurantesi. Un melodramma dell'inespresso, oppure una telenovela del m'ama non m'ama? O non piuttosto, come direbbe, con sintesi cartesiana, il ragioniere Ugo Fantozzi, perdonatemi il francesismo, una boiata pazzesca? Certo è che, obiettivamente, i dubbi di aver preso un colossale granchio, a tratti mi attanagliano, poichè, se avessi visto giusto, dovrei dedurne che questa sciapa coppietta di smunti adulterini, sia costituita da un paio dei più colossali babbei che si siano mai visti sulla faccia della terra, dalle origini fino ai giorni nostri! Mi riesce persino incredibile pensare che questi 2 smaccatissimi esempi umani della più scombiccherata demenzialità da cerebrolesi (più che amanti lascivi, mi sembrano dei gran lassativi), si possano far ricattare per un legame che alla fine esiste più nelle loro menti malsane che in concreto (o forse mi sfugge qualcosa?), sia dai rispettivi familiari che da un gruppuscolo di squinternati dementi da strapazzo (dei quali l'omuncolo copre beninteso malefatte e ruberie all'interno della parrocchia, naturalmente, cosa che gli fa guadagnare, agli occhi del sottoscritto, l'appellativo di "Al Cappone", sia in virtù dell'atteggiamento assunto nei confronti della "concubina", più da cappone che da galletto, sia per questi criminali da strapazzo, trucidi da discarica, dei quali parrebbe "amare" circondarsi), che gli gravitano intorno, facendosi letteralmente spremere come limoni su ambo i fronti. Se a ciò si aggiunge che questo sbrindellato drappello di squinternati in fregola, in ossequio al nostro individualismo più spinto, anzichè operare di concerto, vanno ognuno per i cavoli propri, per giunta facendosi le scarpe gli uni con gli altri, al confronto persino la "Banda Bassotti" ci fa la sua porca figura di integerrimi professionisti del crimine organizzato! Roba da far persino invidia alla più folle e delirante delle "screwball-comedy" statunitensi! Certo è che se non ci fosse di mezzo veramente alcun ricatto di sorta (o magari ci fosse effettivamente, ma per ben altri motivi), comunque "Al Cappone" ci farebbe una ben magra figura, a farsi tenere in pugno da simili individui, risultando comunque un colossale smidollato, anzi, se possibile ancora di più! Ci sarebbe proprio di che scompisciarsi dalle risate, se non fosse per il fatto che il sottoscritto, ossia "l'incarico basilare", debba lasciarci le penne per tutto ciò! Ma adesso, ovvero nel prossimo capitolo di questa tristemente sgangherata vicenda, andiamo ad esaminare singolarmente, questi campioni del crimine organizzato, ovvero conosciamo più da vicino i "membri" (nel senso proprio di "teste di cazzo") della temibilissima (?) banda di "Al Cappone" (continua, purtroppo, anche se sarebbe decisamente meglio il contrario).
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