domenica 26 novembre 2017

Pitali selvaggi e cateteri al vento.

Qualche tempo fa, mi sono ritrovato nella buca della posta, codesta amenissima corrispondenza, di cui vi ragguaglio: innanzitutto, l'intestazione della busta: SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA/Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna - Istituto delle Scienze Neurologiche/Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (ohibò!) - Dipartimento Oncologico/UOC Psicologia Ospedaliera (in precedenza avevo ricevuto, negli anni passati, inviti a partecipare a campagne di prevenzione contro il tumore al colon, per cui, inizialmente, pensavo si trattasse di qualcosa del genere, ed invece...), la missiva è datata 23 ottobre u.s., in calce, oltre all'indirizzo della sede legale dell'Azienda USL di Bologna in via Castiglione 29 (guarda caso è proprio l'Azienda USL ad elargirmi il mio rimborso spese mensile, per via del tirocinio "terapeutico" che attualmente sto effettuando presso la Cooperativa Sociale Agriverde, sita in seno alla sede dell'ASL S.Camillo, località Le Mura S.Carlo/La Cicogna, presso San Lazzaro di Savena/BO), vi è anche quello dell'UOC Psicologia Ospedaliera, reparto dell'Ospedale Bellaria di via Altura 3 (il mio sarà un eccesso di dietrologia, però non posso fare a meno di notare che proprio il Bellaria è incluso nel percorso dell'autobus 90, che uso quando mi debbo recare ad Agriverde), in aggiunta all'indirizzo mail della dottoressa responsabile, Simona Cappelletti, nome che non mi è del tutto nuovo. Ma veniamo all'oggetto della lettera, il cui testo, così recita: "Egregio sig. (...), la informiamo che presso la sede della Unità Operativa Complessa di Psicologia Ospedaliera del Dipartimento Oncologico dell'AUSL di Bologna, intendiamo svolgere una ricerca scientifica (!) che si propone di verificare se esiste una relazione tra emissione di biofotoni (emissioni debolissime di energia luminosa non percepibili dall'occhio umano) e benessere percepito (sarà dovuto alla mia totale ignoranza in materia, ma non solo mi sfugge il senso di tutto ciò, ho persino un vago sentore di bufala)." La lettera prosegue: "Gli studi di fisica quantistica (nientepopodimenochè!) hanno evidenziato che ciascuna persona emette biofotoni (ma và!) la cui quantità varia in relazione allo stato di benessere percepito." Il periodo seguente è addirittura evidenziato in grassetto: "La nostra ricerca ha carattere puramente conoscitivo e potrebbe contribuire al miglioramento delle conoscenze attuali (e su questo non ci piove, ci grandina!), in quanto, ad oggi, non è possibile ipotizzare benefici per i soggetti partecipanti (ma quali mai dovrebbero essere, questi ipotetici benefici, lo scopo finale, sarebbe per caso quello di provocare una sensazione di benessere fittizio nelle persone, tramite l'emissione di piccole radiazioni luminose? Ma che totale idiozia, se ho visto giusto!)". Procediamo oltre: "Il Suo nome, assieme a quello di altri cittadini, è stato estratto a caso (mah, ripensando alle mie riflessioni iniziali, avrei qualche dubbio in proposito) dalle liste dell'Anagrafe sanitaria dell'AUSL di Bologna. Le riassumiamo di seguito le informazioni sulla ricerca che crediamo Le possano essere utili nella sua decisione di collaborare o meno (bah!). Le fasi che descrivono la presente ricerca, possono essere così sintetizzate: 1) reclutamento (mi ricorda il servizio di leva) su base volontaria (e ci mancherebbe!) di 300 persone di età compresa fra 18 e 69 anni (e già questo implica una preselezione iniziale, alla faccia della presunta casualità!) selezionati casualmente (e ci risiamo!) dall'Anagrafe Sanitaria (...); 2) alle persone aderenti alla ricerca verrà proposto un appuntamento per la rilevazione di biofotoni, attraverso l'utilizzo di una macchina fotografica (tipo quelle integrate negli smartphone, magari!) e di una telecamera che, con tecnologia appositamente sviluppata dalla NASA ... (a NASO, direi proprio che a questi qua, gli sia andato decisamente il cervello in orbita, peggio della sega, ops, saga di "Guerre stellari"!), rileva le emissioni di biofotoni. Il tempo necessario per la rilevazione di quanto sopra è di circa 5 minuti." La frase successiva, è nuovamente evidenziata in grassetto: "La macchina utilizzata non ha emissioni di alcun genere (e quali mai dovrebbe avere? Magari l'avranno acquistata di seconda mano al mercatino dell'usato, o taroccata a quello della Piazzola) e la sua azione può essere paragonata a quella di una macchina fotografica (per forza, anche perchè di quello si tratterà, nella migliore delle ipotesi!); 3) nel corso dello stesso appuntamento, verrà proposto a ciascun partecipante, in presenza di personale specializzato, di rispondere a tre questionari (addirittura!): uno per la rilevazione dello stato psicologico (POMS) e due per la valutazione dello stato di salute percepito (EQ-5D e SF-36, chissà cosa vorranno mai dire tutte queste strane sigle, o forse saranno soltanto fumo negli occhi, probabile!). Il tempo necessario per la somministrazione dei questionari (ai miei tempi si somministravano soprattutto pillole e supposte, adesso è tutta una somministrazione, ah, questi insulsi neologismi moderni!), è di circa 15 minuti (devono essere veramente difficili tali questionari, se ti danno così poco tempo, 5 minuti cadauno!). - La informiamo che la partecipazione allo studio non comporta alcun rischio (se non quello di farsi menare per il NASO!) e che può ritirarsi dallo studio in ogni momento senza dover dare alcuna spiegazione (lapalissiano). - La informiamo inoltre che i suoi dati personali .... (e via con le trite frasi di rito riguardo alla privacy)". Giungiamo alla conclusione: "I risultati dello studio potranno essere oggetto di pubblicazione (immagino quale grande interesse!), ma i dati saranno in forma anonima e la sua identità sarà sempre segreta (i cosiddetti segreti di Pulcinella). Se è interessato (?), alla fine della sperimentazione, Le saranno comunicati i risultati dello studio in generale, ed in particolare di quelli che la riguardano (sic!). - Il protocollo sperimentale è stato redatto in conformità ... (e via sproloquiando, come da prassi) - Per ogni ulteriore informazione e comunicazione durante lo studio, può contattare: Sig.ra Simona Cappelletti (segue numero telefonico) - La informiamo che la contatteremo a breve al suo numero telefonico disponibile sulle Pagine Bianche (non sono nell'elenco!) o sull'Anagrafe Sanitaria ('azz!), per chiederle conferma della sua collaborazione (qual'ora lo facessero, nel mio caso, li manderei senz'altro a farseli loro, dei gran fotoni, sì da fargli passare la voglia di rompere i neuroni alla gente!)." E adesso viene il bello: "Nel caso non desideri essere contattato telefonicamente, la preghiamo di comunicarcelo al numero 051...., dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 15 (a questo punto, dico, non solo vengo inserito non certo per mio volere nell'elenco dei possibili partecipanti ad una sperimentazione, a dir poco, di dubbia utilità, ma dovrei essere casomai io a telefonare, sprecando scatti ed ingrassando il gestore di turno, ad un numero fisso e nemmeno ad un numero verde gratuito, almeno per un minimo di decenza, ma che bei pidocchiosi, qualora volessi disdire! Ma costoro, ci sono o ci fanno, o tutt'e due?). In attesa di sentirla al più presto (come no!)... firmato: Dottor Gioacchino Pagliaro, Direttore UOC... (ecco, bruciamolo codesto Pagliaro, facciamogli fare la stessa fine del Vecchione, anzi, usiamolo al suo posto la notte di San Silvestro, non lo definisco un somaro, soltanto perchè non voglio offendere questa nobilissima specie animale!)" Banalissimo pensiero? Cui prodest? A chi giova? Ennesimo spreco di soldi pubblici da parte di un sistema sanitario regionale sempre più allo sbando? Per caso, l'essere tirocinante retribuito, per tramite del CSM, dall'AUSL, implica pure il venire eventualmente coinvolto come cavia in bizzarri esperimenti (mi sento come il protagonista del "Wozzeck" di Alban Berg, un miserabile soldato martirizzato, per 2 soldi, come cavia dal medico militare), non bastasse la paga da fame (2,50 euro l'ora)? E già, poichè, stranamente, il nome della dottoressa Simona Cappelletti del Bellaria, io l'avevo già visto in un manifesto affisso all'ingresso della sede legale di Agriverde, presso San Lazzaro. Il manifesto era relativo ad un corso di auto-aiuto, ed il nome di costei, vi compariva come consulente, assieme a quello di un certo, mefitico, dottor Filippi, uno dei peggiori soloni nei quali mi sia mai imbattuto nella mia sgangherata esistenza, me ne sciroppai gli assurdi sproloqui, al corso d'ortoterapia tenutosi la scorsa primavera al palazzino di Villa Ghigi. Lavoro troppo di fantasia? Sarà, ma a me questa cosa m'appare comunque uno squallidissimo campionario di corbellerie, ad opera di uno sguaiato manipolo di parassiteggianti onanisti in camice bianco, che dovranno pur in qualche modo giustificare i loro cospicui ed immeritati emolumenti, nevvero? La mia glande, ops, grande (si fa per dire!) esperienza di vita, mi ha portato più volte alla scontatissima conclusione che i confini fra scienza e scemenza, si siano fatti progressivamente sempre più labili. Anni fa, credo a Milano, venne condotta una "seria"(?) ricerca sc...ssc...scientifica (come direbbe Peppe er Pantera, il pugile suonato interpretato da Vittorio Gassmann ne "I soliti ignoti" di Mario Monicelli), coinvolgendo un certo numero di giovani studenti, per fargli visionare dei filmati pornografici, con degli elettrodi collegati ai genitali (in caso di eiaculazioni, sai che cortocircuiti!), al fine di studiarne le reazioni, eh già, chissà mai quali potrebbero essere, converrete anche voi, no? Quel che si dice, mi si passi il francesismo, un'autentica sperimentazione del cazzo e tutto questo con tanto di finanziamenti pubblici, come da prassi! Durante il servizio di leva (purtroppo ai miei tempi era ancora obbligatoria), che feci fra l'83 e l'84, all'interno dei cessi delle varie caserme in cui capitai, erano presenti dei capienti contenitori di plastica dai quali, semprechè tu ci pisciassi dentro, cosa che istintivamente non ho mai fatto, una volta raccolta l'urina, ne sarebbe stato ricavato un principio attivo per debellare il cancro, così recitava la targhetta cartacea appostagli in evidenza. Ce ne sarebbe di che scompisciarsi, veramente una faccenda meritevole di una minzione (non è un refuso) speciale, anche in questo caso, si stenda pure un pietosissimo velo! Un giorno di diversi anni fa, nella tarda mattinata, accendendo casualmente la radio, udii una voce femminile annunciare enfaticamente l'argomento del giorno della trasmissione "Radiotre scienza": "La cacca!" (ohibò, drizziamo le orecchie, sogno o son desto?) ed i temi popòsti, ops, proposti, con tanto di esperti in studio, erano i seguenti: "La cacca da bambino/la cacca da adulto, la cacca da giovane/la cacca da anziano, la cacca da nobile/la cacca da popolano, la cacca da ricco/la cacca da povero, la cacca da uomo/la cacca da animale". Esterrefatto, penso trattarsi di una parodia, di uno scherzo (rimembrando certi ameni programmi del remoto passato del compianto duo Italo Terzoli e Franco Vaime o dell'altrettanto compianto Luciano Salce), ma a fugare i miei dubbi, ci pensa la stessa conduttrice che, nel bel mezzo di cotali dottissime disquisizioni, ad un certo punto, irrompe con voce piagnucolosa, proferendo: "Scusate, non capisco proprio il perchè, ma stiamo ricevendo una valanga di sms pieni d'insulti, da parte dei radioascoltatori". In quel momento, con sommo raccapriccio, realizzo che, purtroppo, non di scherzo o parodia si trattava, ma, ahimè, di tristissima, squallidissima, realtà, quel che si direbbe, mi si passi un'altro francesismo, un'autentica trasmissione di merda di un anale, ops, canale radiofonico di servizio (igienico)! Ma a proposito di "balle (ma grosse così!) spaziali", qualcuno si ricorda ancora di quando, non più di un paio di lustri fa, si affermava che la causa dell'allargamento (!) del buco (!!!) dell'ozano, ops, ozono, era dovuta agli escrementi ed alle flatulenze delle vacche? Il buco dell'ozono è stato a lungo un tormentone, però attualmente, che strano, mi sembra, non se ne parli praticamente più, o per caso mi sono rimbambito? "Ma che aspettate a battere le mani / sono arrivati i re dei ciarlatani!", chissà come mai, questo garrulo motivetto che accompagnava gli spettacoli teatrali di Dario Fo, remotissimamente trasmessi in televisione, mi ronza insistentemente, in questo istante, nella testa! A questo punto, io mi sento più che un uomo scoraggiato, un uomo scoreggiato!     

giovedì 23 novembre 2017

Indignazione a buon mercato.

Ne ho vista veramente tanta, in questi ultimi mesi, anzi, ne vedo tutt'ora, ahimè! Ripensando agli attentati di matrice islamica avvenuti, nel corso dell'anno, in Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, ma non solo, riflettendo su altre cose, in questo caso nostrane, come il ridicolo terremoto ad Ischia e gli sgomberi di centri sociali avvenuti in piena estate a Bologna, ma quanto mi fanno sorridere questi indignati a corrente alternata! Innanzitutto, ogni volta che si verificano attentati di matrice islamica, salta regolarmente fuori, la tronfia retorica dei soloni con la pancia piena fino a scoppiare, della superiorità della civiltà occidentale rispetto a quella islamica, della contrapposizione fra i buoni (ovviamente, noi occidentali) ed i cattivi (naturalmente gli islamici). Vi tolgo subito ogni illusione, nessuna civiltà (chiamiamola così, per comodità di definizione, poichè quella in cui m'imbatto quotidianamente, non mi sembra tale proprio per niente), è superiore ad un'altra, anzi, qui è una continua gara al ribasso, i buoni (ammesso e non concesso che siano mai esistiti), non ci sono più, la cattiveria dilaga fra ambo le parti. Personalmente, vedo soltanto 2 fallimenti che si contrappongono, con più di un sinistro punto di contatto fra loro. Ambedue i sistemi sono innanzitutto fondati sulla violenza, prevalentemente (ma non solo) fisica, in quella islamica, prevalentemente psicologica (ma non solo, pensiamo, per esempio, anche ai recenti accadimenti in Catalogna), in quella occidentale. Paradossalmente, si potrebbe persino affermare che, perlomeno, la violenza fisica è più, in un certo senso, onesta, dichiarata, manifesta, concreta, in quanto la vedi, te la senti letteralmente e fisicamente addosso, mentre quella psicologica, in cui alcuno apparentemente ti torce un capello, è senz'altro più subdola, ma può essere altrettanto, se non più, devastante di quella fisica, in quanto ti distrugge progressivamente nell'animo, nel tuo intimo, emarginandoti, isolandoti, alienandoti, riducendoti in povertà se non addirittura in miseria, attraverso varie forme di sfruttamento e schiavizzazione, mortificandoti attraverso le molestie psicologiche (mobbing), soprattutto se si è soggetti intelligenti e creativi, sostituendo la bontà col più bieco e spregiudicato dei buonismi, uccidendo il merito, riducendo sempre più gli agglomerati urbani a degli squallidissimi dormitori da un lato ed a degli orripilanti parchi gioco per turistame ricco e debosciato dall'altro (FICO!), soltanto per dare alcuni esempi, ma potrei proseguire all'infinito. Certo è che, tra parentesi, anche l'atrio della galleria d'arte moderna "Mambo" di Bologna, dove mi trovo al momento, luogo da cui solitamente vomito i miei deliri, è davvero divenuto, col tempo, un'eccellente cartina di tornasole dell'estremo grado di subumanità raggiunto dai miei simili (sic!) italioti occidentali, poichè proprio di fronte a me, giorni fa, si trovava l'ennesima coppia di deficienti in fregola che pomiciava e gemeva, ma a volte c'è gente che vi bivacca, che ci si appisola persino, che si mette ad ascoltare musicaccia da basso ventre con il proprio ridicolo gingillo tecnologico senza nemmeno mettersi gli auricolari, per la somma delizia altrui, ubriachi che ti vengono ad infastidire, non parliamo poi delle scolaresche bercianti ed indisciplinatissime, autentiche orde barbariche, con al seguito i loro smidollatissimi insegnanti, o del turistame volgare ed insolente,  insomma qui tutto è all'insegna dello svaccamento più volgare e sguaiato (ultimamente, però, ignoro se proprio per tali ragioni, sono stati tolti i tavolini su rotelle, sui quali erano disposti una serie di libri di vario genere, con le relative sedie, piazzate quest'anno per celebrare il decennale dell'apertura del Mambo, rimanendo perciò soltanto le 3 sedute in similpelle)! E sempre fra parentesi, certo è che i miei concittadini (arisic!) bolognesi, sempre più cerebrolesi, con i loro comportamenti quotidiani, non m'inducono sicuramente ad essere ottimista, nei confronti del genere umano in generale, tutt'altro, direi! Ma tornando a "bomba" (!) al discorso principale, direi proprio che, ambedue le "civiltà" (?), oltre ad essere minate al loro interno, da fanatismi politici e religiosi e nell'essere sessuofobiche, sono profondamente classiste e reazionarie, dispensatrici fin troppo generose di disuguaglianze sociali, di razzismi, di prevaricazione sui più deboli. Se ragiono poi sul fatto che, sovente, i più gravi attentati, avvengono proprio nei luoghi simbolo del turismo di massa, tipica devianza occidentale (altra tara tipica dell'occidente, da aggiungere ad un ipotetico elenco, sarebbe costituita pure dalle privatizzazioni selvagge di servizi pubblici, che "privano" le persone dei loro diritti fondamentali), non posso non arrivare alla scontata conclusione che la violenza (anche il turismo di massa lo è, nei confronti dei luoghi e delle persone che attraversa), non può che generare altra violenza e questi sono soltanto alcuni nodi di un consesso umano irrimediabilmente malato, che vengono inesorabilmente al pettine. Di sicuro è che, quando ti leggo commenti su facebook che, a proposito dell'autista assassino che, alla guida di un furgone, ha falciato la folla a Barcellona, dopo la sua morte avvenuta successivamente in uno scontro a fuoco con la polizia, commenti che arrivano ad auspicare, per contrappasso, il passare sopra al suo cadavere, più e più volte, utilizzando naturalmente un furgone, oppure, dopo l'attentato a New York, di arrestare a priori tutti coloro che portano la barba in una certa maniera, mi assale, inevitabilmente, chissà mai per qual motivo, un certo sentore di Piazzale Loreto! Ovviamente, i più strenui difensori dell'altrettanto fallimentare sistema occidentale, che arrivano persino ad incitare un peripatetico mascalzone come Trump, ad incavolarsi sul serio, reagendo di conseguenza, ossia a difesa della "sana" civiltà occidentale, sono, per l'appunto, proprio coloro che, su questo fallimento, ci prosperano a meraviglia, lapalissianamente parlando! Insomma, quante squallidissime similitudini fra islam ed occidente, ci vuole veramente un bel paraocchi, per pensare di sentirsi automaticamente dalla parte della ragione, migliori di altri, quale che sia la nostra origine! E comunque, i milioni, ma forse dovrei dire miliardi, in continuo aumento, di PERSONE DISAGIATE, IN DIFFICOLTA', fra cui il sottoscritto, allocate in seno all'avanzatissima ed evolutissima civiltà capitalistico-occidentale, costituiscono, volenti o nolenti, l'INCONTROVERTIBILE TESTIMONIANZA, del suo TOTALE FALLIMENTO (a parte l'ipocrisia del rifornire, a pagamento, più o meno sottobanco, di armi e bagagli, i nostri presunti antagonisti islamici), piaccia o meno! Quel che è certo è che il TERRORISMO è un formidabile alleato del POTERE VIGENTE, sia esso più o meno apparentemente "democratico", un grimaldello inesorabile con cui scardinare progressivamente la libertà dei singoli, se non ci fosse, se lo inventerebbero! Altro punto cruciale, ognuno dei due sistemi si ritiene depositario del VERBO ASSOLUTO, reagendo di conseguenza nei confronti di chi osasse minimamente dissentire! Purtroppo però, l'unica verità assoluta è che esistono soltanto verità relative, quando va bene. Il problema dell'esistenza del POTERE, ovvero di un genere umano così cretino da pagare un'accozzaglia d'individui, ancora più stupidi della massa, se possibile, affinchè si venga comandati (maldestramente, per giunta), è nel suo essere, temo, un male inevitabile, poichè l'ANARCHIA presupporrebbe un grado tale di maturità ed autodeterminazione, affinchè non si precipiti nel caos più totale, che siamo ben lungi dall'avere, anzi, ce lo possiamo proprio decisamente scordare, vista la fase involutiva che stiamo pervicacemente percorrendo! Se fossimo almeno stati capaci, nel corso dei secoli passati, di creare degli anticorpi in grado di limitare perlomeno gli inevitabili effetti collaterali dovuti all'esercizio stesso del potere, ma allora, in tal caso, già non saremmo più quel cumulo d'escrementi che rappresenta la nostra più intima essenza, per quanto sgradevole possa risultare questa constatazione, avremmo quindi già delle potenzialità per evolvere progressivamente a quel livello di totale autonomia ed indipendenza, che ci consentirebbe di PASSARE, di generazione in generazione,  dallo stadio attuale di QUAQQUARAQQUA' quale noi attualmente siamo, a quello di UOMINI, finalmente, faccenda però TOTALMENTE UTOPICA, ovvio! Tanto, solo per fare un banalissimo esempio, basta inocularci dosi periodiche di quella formidabile ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA, costituita dal CALCIO (e non mi riferisco certo all'omonima sostanza organica, magari fosse quella, nè tantomeno ad una bella pedata, nuovamente magari se fosse perlomeno quella) sì da permanere magicamente allo stadio di docili agnellini, capaci soltanto di accapigliarsi vacuamente per la PALLONITE ACUTA! A questo proposito, almeno ai miei tempi, la parte di popolazione femminile era ancora, per fortuna, sostanzialmente immune a questo morbo, ma fra i risultati nefasti prodotti dal FEMMINISMO, dalla susseguente EMANCIPAZIONE, dalla cosiddetta PARITA' (quest'ultima cosa, veramente un bell'inganno, direi, visto che, come posso purtroppo testimoniare in prima persona, IL DISAGIO E LA DIFFICOLTA' ECONOMICA, sono PREVALENTEMENTE MASCHILI, le donne essendo nettamente in minoranza, chissà com'è), vi è anche questa cosa, l'averle rese devote al DIO PALLONE, come e più degli stessi UOMINI, evviva, ci mancava soltanto questa! E difatti, colgo il destro (pur non salvando affatto gli uomini, tutt'altro, soprattutto se guardo quei rammolliti ultracinquantenni dei miei coetanei, salvo rarissime eccezioni, perlopiù oscillanti fra l'atteggiarsi a "Rodolfo Lavandino" e rigurgiti di latenza omosessuale mal repressa, ma se si passa pure alle "categorie intermedie", ossia transessuali, travestiti e compagnia bella, peggio che andar di notte, è un vagare da un insulso stereotipo ad un altro) per dire proprio che le donne occidentali siano state fin troppo leste, a suo tempo, soprattutto ad assimilare i lati peggiori degli uomini, elevandoli alla massima potenza, finendo così col divenirne la loro sbiaditissima fotocopia, a discapito delle loro peculiarità ed il guaio è che è troppo tardi per tornare indietro (tanto più che le dirette interessate non se ne rendono sicuramente conto o tutt'al più, fingono di non esserne consapevoli, visto che, tutto sommato, non gli conviene affatto), anche in questo caso. Mi rammento di un documentario, visto casualmente parecchio tempo fa su Rai5, in cui veniva intervistato uno zingaro all'interno della sua lussuosa roulotte (credo fossimo in Ungheria, o comunque in un paese dell'Europa dell'est), con al suo fianco la giovane moglie servizievole e discreta, il quale, ad un certo punto, beffardamente, affermava: "Voi occidentali, con la vostra emancipazione femminile, vi ritrovate con famiglie allo sbando, separazioni, divorzi, mentre io ho al mio fianco una moglie docile, devota e servizievole...", con l'intervistatore che non sapeva cosa replicare e d'altronde, diciamoci l'ennesima sgradevole verità, non è agevole controbattere simili affermazioni (come fai?) e pur non auspicando certamente simili modelli che, rispetto a quello occidentale, esagerano naturalmente in senso opposto (prima di venir prontamente bollato come MASCHILISTA FALLOCRATICO et similia, per la cronaca, quando mi ritrovavo ancora ambedue i genitori, l'unico ad aiutare regolarmente mia madre nelle sue incombenze, era il sottoscritto che ne prendeva pure le difese, ogni qualvolta litigava con mio padre, il quale reagiva di conseguenza nei miei confronti), guardandomi intorno, non posso fare a meno di rilevare una crescente precarietà delle relazioni a livello generale ("Ma come sei fortunato te, ad essere da solo", frase che mi sento quasi regolarmente rivolgere da coloro variamente "accompagnati", in ossequio al celebre detto "meglio soli che male accompagnati", arrivando persino ad essere invidiosi nei miei confronti), anzi, la definirei una frantumazione, disgregazione, disintegrazione, i sentimenti sono ridotti a livello di vacue parole con cui ci si riempie sterilmente la bocca, non dico l'amicizia, ma persino il giungere ad una semplice conoscenza fra persone, rappresenta praticamente una missione impossibile, diventando sempre più difficoltoso ottenere persino un'amicizia virtuale, cioè meno di niente, su un qualsivoglia social network, tutto ad ulteriore riprova del totale fallimento dell'odierna condizione umana. Mesi fa, parlando con una conoscente, sulla cinquantina, dalle cui affermazioni ho compreso che cambia compagno praticamente ogni lustro o due al massimo (ovvero fa il "tagliando", ossia la "revisione", al "fortunato" di turno che, se non la supera, sono cavoli amari), questa replicava alla mia battuta, dicendo: "Cosa vuoi, col tempo si cambia come persona e quindi è inevitabile che cambino pure i rapporti... ma mi vuoi far passare, per caso, per una sciupa-uomini?" (soprannome che, da allora in poi, le ho appioppato, ovvio). Ho annuito, lei mi ha sorriso, dopodichè le ho domandato se, per farsi mettere nella lista degli aspiranti, occorresse prenotarsi al Cup (l'attuale malcapitato avendo miracolosamente superato già il primo lustro), come per la visita medica, ricevendo prontamente risposta affermativa (oh bè, insomma...)! Qui, tirando le somme, ci sarebbe più da dolersi che da indignarsi, altro che civiltà contro barbarie, io vedo solo quest'ultima su ambo i fronti, in un'atmosfera generale sempre più grigia, opprimente, bigotta, conformista, retrograda! Ci voleva pure quel ridicolo terremoto ad Ischia, i cui danni ingenti si devono unicamente alla sfrontata speculazione edilizia avutasi fin da tempi remotissimi, per scatenare altrettanta indignazione posticcia da parte delle presunte vittime, "sporchi terroni" nell'accezione più deleteria del termine! Nel mio piccolo, a parte il terremoto in Emilia del 2012, avvertito anche qui a Bologna, nei 36 anni abbondanti in cui ho vissuto a Cesena (a circa 15 km. da Cesenatico, sul mare Adriatico), in Romagna (dall'ottobre del '66, fino al dicembre 2002), mi sono fatto una discreta esperienza, per così dire, di sciami sismici che andavano avanti quotidianamente anche per alcuni mesi (rimembro soprattutto quelli della primavera del '94, cessati con l'estate già alle porte), dovuti principalmente, ma non solo, almeno credo, ad una faglia presente sull'Appennino tosco-romagnolo, non troppo distante, in linea d'aria, da quella città, inoltre aggiungiamoci il fatto che, quando erano le Marche (altra zona notoriamente ad alto rischio sismico) a "traballare", il più delle volte, l'effetto era chiaramente avvertibile anche a Cesena, questo dà un'idea approssimativa di cosa mi sono sciroppato in tale ambito, per tutto il periodo della mia permanenza. Orbene, le scosse, sussultorie od ondulatorie che fossero, più o meno profonde come punto d'emissione, più o meno vicine come epicentro, arrivavano a toccare delle intensità massime anche del 6° grado della Mercalli, con una media del 3°/4° grado, a volte con delle durate singole che sfioravano il minuto secondo (ed in quei casi, il tempo ti sembra veramente un'eternità), perdurando tali fenomeni, come già detto, per lunghi periodi, come tutti gli sciami sismici che "si rispettino". A parte, talvolta, un poco di paura e di nervosismo (e soprattutto di fifa blu da parte di quel fesso del sottoscritto, che tremava letteralmente come una foglia), qualche caduta di cornicioni nel vecchio centro storico, o il trovarsi le suppellettili rovesciate o ridotte in cocci, sul pavimento, per coloro che avevano casa nell'Appennino, alcuno si faceva un graffio, nè tantomeno si rilevavano crolli, morti e feriti e questi accadimenti a malapena trovavano riverbero nella cronaca locale, meno che mai in quella nazionale, se non di sguincio, tanto per dare un'idea dell'effettiva "gravità". Dal '66 al '79, ho abitato al 1° ed ultimo piano, in una casa comprendente un paio d'appartamenti, costruita nell'immediato dopoguerra, dopo, fino al 2002, mi son trovato al 2° ed ultimo piano di un piccolo condominio di 6 appartamenti, edificato nel '70: in ambedue i casi, quando si verificavano eventi sismici, a parte la paura, alcun danno, nemmeno una piccolissima crepa, pur non essendo stabili dichiaratamente costruiti con criteri antisismici. Ma anche, più recentemente, quando il terremoto in Emilia, si è avvertito nettamente pure a Bologna, anche stavolta con punte massime che sfioravano il 6° grado, abitando attualmente al 5° ed ultimo piano, in un condominio di 12 appartamenti ex-Incis del '49, in centro storico, in casa mia, non si è spostata d'un millimetro, alcuna suppellettile, comprese quelle in precario equilibrio, incredibilmente (cosa verificatasi invece nell'appartamento al 4° ed ultimo piano di una persona che abitava in uno stabile di costruzione più recente, sito in via Tiarini, alla prima periferia, la quale persona, a suo dire, mi riferì che, durante una scossa, le sue suppellettili sistemate sui vari ripiani, erano finite tutte sul pavimento, pur non avendo peraltro avuto danni di sorta), soltanto alcune vecchie chiese del centro storico sono state dichiarate inagibili per un certo lasso di tempo e più per motivi prudenziali che per danni effettivi! Morale della favola, io dico che, se un edificio, quale che sia la sua epoca ed il tipo di terreno su cui è eretto, è costruito decentemente, regge tranquillamente fino ad almeno il 6° grado della scala Mercalli, quali che siano il tipo e le caratteristiche della scossa, per cui, se così non'è, diamo unicamente la colpa alla nostra sventataggine, anzichè atteggiarci ipocritamente a vittime del destino cieco e crudele, indignandoci ridicolmente! Non è minimamente concepibile, in conclusione, che una scossa del 4° grado, un terremoto così risibile, possa produrre di per sè, tutto quell'iraddiddio vistosi ad Ischia, anche tirando in ballo la natura particolare del terreno sottostante, la colpa è soltanto della selvaggia speculazione edilizia con abituri chiaramente fuori norma, piaccia o meno! Altra indignazione a buon mercato estiva è quella che ho rilevato quando, qui a Bologna, in pieno agosto, ovvero in piena "vacanzite estiva" (altra "arma di distrazione di massa"), in un'atmosfera opprimentemente canicolare, sono avvenuti un paio di sgomberi di centri sociali ad opera delle forze di polizia che, pare abbiano usato la mano pesante, cosa che non mi meraviglia affatto di per sè (ed altri sgomberi del genere incombono pure per il futuro), con il comune, sindaco in testa, che è stato praticamente a guardare, assumendo un comportamento che definirei latitantemente ambiguo. Fateci caso, è proprio quando imperversa la "vacanzite acuta", quindi con l'opinione pubblica e mass media più che mai distratti da altro, che avvengono più facilmente simili episodi; l'estate ed il periodo natalizio, sono momenti ideali per commettere impunemente le peggiori soperchierie, tanto per cambiare! A questi sgomberi forzati, naturalmente hanno fatto seguito manifestazioni di sdegno anche in centro storico, con tanto di cortei di persone indignate, senonchè anche in questo avverto una nota stonata. Mi chiedo, banalmente, quanti fra codesti indignati, che si lagnano del brutto clima che si respira a Bologna (il che è verissimo, peraltro), abbiano dato il voto, a suo tempo, all'attuale sindaco ed alla sua amministrazione (anzi, riconfermandoli entrambi per la seconda volta), corresponsabili di questo progressivo peggioramento dell'atmosfera cittadina, poichè in tal caso gli dico che, non solo non hanno alcun diritto di lamentarsi, non solo si meritano questa città imbarbarita, ma che si meriterebbero financo di peggio! Chi è causa dei suoi mali, pianga sè stesso!