Mai forse come quest'anno, Bologna è più che mai deturpata,sventrata, sia in centro che in periferia, da una pletora di cantieri che sbucano come funghi da ogni dove, riducendola letteralmente ad un groviera, nonostante il comune che lamenta pubblicamente miseria, ma che, chissa com'è, i soldi da dare alle cooperative "rosse" per rovinare la città, li trova sempre e comunque! Questi cantieri essi stessi, sorti per i più svariati pretesti, assurgono al simbolo di un contesto sociale ed ambientale, sempre più in disfacimento, in decadenza totale. Qui (e probabilmente anche altrove) le contraddizioni stanno aumentando in maniera esponenziale, implodendo progressivamente. Il mese scorso, mentre svolgevo il mio compito di scrutatore al seggio elettorale, la presidentessa e una scrutatrice, disquisivano allegramente di agriturismi, pranzi e ricevimenti vari, parlando di cifre dell'ordine di 1500 euro con assoluta noncuranza, come fossero bruscolini, facendomi sentire per l'ennesima volta, un pezzente capitato per sbaglio in un consesso di ricchi sfondati, tanto per cambiare (a parte il fatto che, la figlia della presidentessa, occupava l'incarico di segretaria del seggio, mentre un'altra giovane scrutatrice era la sorella di un'altra operante nel seggio accanto, alla faccia del nepotismo! Certo che poi, se si pensa anche che la giovane segretaria, sia in procinto di laurearsi come architetta, soltanto destreggiandosi al computer, ma essendo totalmente incapace di tracciare una semplice linea retta sulla lavagna, allorquando occorreva scrivere gli elenchi del numero di votanti e delle schede, fa tristemente riflettere sul livello infimo a cui sono arrivate queste università, sempre più volgarissimi laureifici, sfornanti una massa di cretini titolati. In America, per definire se uno sia più o meno affidabile, si usa porre questa domanda: "Comprereste un'auto usata da quest'uomo?". Orbene io dico: "Vi fareste progettare un qualsivoglia stabile da una persona che sì e no si destreggia con programmi di simulazione tridimensionale al computer, ma è completamente incapace di tratteggiare una banalissima linea retta col gesso, su una comunissima lavagna?" Vorrei proprio sperare di no, anche se temo fortemente il contrario! Anche perchè queste simulazioni al computer, per quanto possano essere sofisticate, non riescono a surrogare al 100% la realtà, al massimo riescono a darti un'idea preliminare, ovverossia parziale, della effettiva fattibilità di un dato progetto. Ne ho avuto la riprova, parecchio tempo addietro, in ambito fermodellistico, quando sono stati introdotti anni fa, sul mercato, dei modelli frutto di questa procedura, poichè le ditte interessate volevano ovviamente risparmiare tempo e denaro, senza dover realizzare, analogamente ai treni reali, un prototipo da rodare sul campo, prima di passare alla produzione effettiva. Difatti, questi modelli, una volta giunti nei negozi e testati dagli stessi negozianti e dagli incauti che si precipitavano ad acquistarli, evidenziavano immediatamente le loro autentiche magagne di progettazione, poichè sovente sviavano in curva o sui tratti deviati degli scambi, perdendo talvolta pezzi per strada, quando addirittura non deragliavano ad ogni piè sospinto od era persino, in casi estremi, impossibile il solo poggiarli sulle rotaie, in barba all'alto prezzo di vendita, costringendo le case produttrici a ritirarli successivamente dalla circolazione, impegnandole così in onerose sostituzioni gratuite! Per cui se già i risultati di queste simulazioni tridimensionali al computer, si rivelavano catastrofici per dei trenini elettrici, figuriamoci per degli edifici! O forse sono troppo ingenuo, o cretino?). E' da un gran pezzo che, a rovistare nei cassonetti dell'immondizia, vedo non solo barboni, ma anche un numero crescente di persone ben vestite e non soltanto anziane, vedo esercizi commerciali che chiudono i battenti o si spostano in sedi più defilate e periferiche, ma vedo altri esercizi commerciali all'insegna del lusso più sfrontato, pieni zeppi di gente, imballi di costosissimi computer e televisori all'ultimo grido, poggiati nei paraggi dei cassonetti, ieri in via Rizzoli, ho visto uscire da un negozio, un soggetto con in mano l'imballo del suo 'Apple' appena acquistato, vedo case sfitte e case occupate, palazzi lussuosi ed edifici fatiscenti, gente sfrattata, gente sfarzosamente elegante, vedo Ferrari, Maserati, Lamborghini, Suv e macchinoni vari in aumento, vedo stranieri ed extra-comunitari che si gingillano con i più costosi smartphone ed I-pad (ma come faranno ad avere una tale disponibilità economica, domanda ovvia?), che salgono sul "Freccia Rossa", persino nella zona del centro storico in cui abito continua ad esserci il tipico esodo natalizio di quelli con le seconde e le terze case, gran parte dei miei conoscenti, si arrabattano, chi più chi meno, fra crescenti difficoltà economiche, anche la mia sorte altalenante, non sembra conoscere requie. Il tutto risulta sempre più come un frullato impazzito, troppe incongruenze! Troppi squilibri che collidono vicendevolmente! E' un coacervo inestricabile di assurdità! La popolazione di questa città è caratterizzata dall'avere troppi anziani incartapecoriti (statisticamente anzi sarebbe il centro abitato con il maggior numero di vecchi, in Italia, il che incide profondamente sulla plumbea atmosfera generale), ma anche troppi giovani bamboccioni, troppi stranieri, forestieri ed extracomunitari prepotenti ed arroganti, troppe donne (me ne sono accorto anche stando al seggio elettorale, gli uomini, me compreso, si contavano veramente a malapena sulle dita di una mano), troppi studenti, troppi ricchi con la pancia piena fino a scoppiare, per contro troppo pochi bolognesi nativi, per lo più abbruttiti, incattiviti e smidollati. E' tutto nella norma, è la scoperta dell'acqua calda, nulla di nuovo sotto il sole. C'è chi afferma che proprio quando tutte le contraddizioni di un sistema sociale emergono con sempre maggiore perentorietà, che sia proprio questo il sintomo della sua imminente dissoluzione. Magari fosse, lo preferirei comunque all'attuale persistere di questa atmosfera perennemente stagnante nella quale inutilmente ed assurdamente ci dibattiamo, quali che fossero le sue conseguenze a posteriori, ma penso e temo, ahimè, che si tratti persino di un'affermazione financo ottimistica. Ho da parecchio tempo l'impressione di assistere, in realtà, ad una lentissima, dolorosissima, inesorabile agonia, soprattutto per noi comuni mortali, di certo non ne arriverò ad intravedere nemmeno la fine, per quanto possa ancora campare, non auspicando certo di vivere ancora a lungo, vista l'assenza di qualsivoglia prospettiva. Probabilmente tutte queste contraddizioni le rileverei anche, almeno in buona parte, nel resto della nazione, ma avendo sotto gli occhi soltanto l'orrido carcere bolognese, nel quale, volente o nolente, sono costretto almeno in parte dalla sorte, ad albergare, questa è l'unica visuale che posso avere. Uno dei tanti luoghi cittadini che si può assumere come simbolo delle contraddizioni attuali, è costituito dalla piazzetta Prendiparte, dove in poche decine di metri quadrati, sono concentrate una serie di situazioni in contrasto stridente l'una con l'altra. Al civico 4, la sede della Caritas, accanto a quest'ultima, al civico 5, il "bed & breakfast" sciccoso della Torre Prendiparte, all'angolo, al 6, uno stabile di proprietà della Curia occupato abusivamente da un sedicente collettivo di giovani studenti, di fronte alla Caritas, l'opulento complesso ove ha sede proprio la Curia, oltre che le emittenti "Tv Nettuno" e Radio Nettuno". Insomma basta guardarsi un poco intorno, per scorgere una miriade di controsensi. Ma nonostante ciò, ottusamente, non rinunciamo affatto anche alle usanze più deleterie, tipiche di questo periodo festivo, a cominciare dall'uso smodato dei famigerati petardi (veramente soldi buttati in fumo!), autentico flagello di queste giornate, "grazie" ai quali ogni anno termina e principia all'insegna della più svaccata demenzialità, cascasse il mondo! Da aggiungere, assieme al Festival dell'Unità al P(o)rco Nord, al Festival di San Remo, al "decrepito" Napolitano, al "moccoluto" Allevi, allo smunto umàrel Beppe Maniglia e ad altre amenità assortite, fra le "certezze gr(rrrr)anitiche di questa epoca altrimenti alquanto incerta. Anzi, a proposito del "decrepito", ci sarebbe anche da aggiungere il suo messaggio di fine anno agli italiani, a reti "mummificate", altra certezza gr(rrrr)anitica, caso mai non bastassero già le altre........... Buon anno????
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