Forse sì! Riallacciandomi allo scritto precedente, dico che preferirei di gran lunga vivere in una nazione meno carica di gloria, arte, cultura (passata!), della nostrana italietta, ma caratterizzata da un contesto più civile e meno nevrotizzante. Anzi, sarei persino disposto a farne totalmente a meno di tutto questo retroterra storico, pur di condurre un'esistenza più umanamente gratificante dell'attuale, nonostante le mie intrinseche propensioni intellettuali. Mi ricordo anni fa di aver sentito in piazza, una giovane inglese rimproverarci per il fatto di non saper apprezzare tutto il profluvio di bellezze artistiche dal quale, nonostante tutto, ci troviamo ancora letteralmente circondati. Avrebbe avuto anche ragione a dir così, sennonchè almeno per quel che mi concerne, potrei dire che non basta avere sotto il naso simile magnificenza, ma vorrei essere messo nelle condizioni, in primis psicologiche ma anche economiche, di potermelo godere un simile patrimonio, di poterlo apprezzare pienamente e serenamente. Ma trovandoti, volente o nolente, in un contesto sociale aberrante, a condurre un'esistenza sempre più grama e frustrante, quale è quella a noi comuni mortali riservata dai padroni della baracca, alla fine, di tutto questo, inevitabilmente non te ne può importare di meno! A parte il fatto che, quest'estate più che mai, il programma del "Cinema sotto le st(a)lle" di Piazza Maggiore a Bologna, tacendo della settimana del "Cinema ri(n)tro(n)ato" da poco conclusasi, comprese le manifestazioni che hanno preceduto quest'ultima, mi sa sempre più di brodo allungato malamente, sciapo, scipito, col "cinema del passato" sempre più riciclato / ed un "cinema del presente" che non mi dice proprio un bel niente... veramente più che mai, mala tempora currunt! Ma ha senso tutto questo fumo negli occhi? Domanda retorica la cui risposta non può che essere ovviamente negativa! Aggiungiamoci pure la progressiva sparizione dei cassonetti dell'immondizia dal centro storico, per assurdi motivi di "decoro", ma con tutte le brutture architettoniche di cui è pieno pure il centro di Bologna, senza contare strade e marciapiedi sporchi e dissestati, cantieri assurdi sbucati come funghi, che hanno ridotto da più di un anno l'intera città come un groviera, traffico perennemente caotico e congestionato, trasporto pubblico inefficiente ed insufficiente, piste ciclabili alla "dio ti strafulmini", questi cretini di amministratori mi vogliono far credere di voler rendere la città "più bella ed accogliente" eliminando i cassonetti, divenuti la pietra dello scandalo, ossia la sola causa della bruttezza del luogo (suv e fuoristrada che ingombrano strade, marciapiedi e parcheggi, quelli sì che son bellissimi, al contrario!) e sostituendoli con una disposizione a dir poco cervellotica ed irrazionale di contenitori per la raccolta differenziata, inerenti soltanto 3 tipologie di rifiuti (vetro/lattine ed organico), complicandoci l'esistenza, oltrechè prendendoci in giro, sprecando bellamente denaro pubblico? Ma scherziamo? E quel grandissimo mentecatto di un demente dell'attuale sindaco, l' "esimio" Valerio Merola (altro che il "Merolone" o la "sceneggiata"), già in campagna elettorale, che mercoledì scorso si mette addirittura a "dirigere" la giovane "Orchestra senza spine"(!), in via Rizzoli, nientepopodimenochè nell'ouverture da "Il barbiere di Siviglia" di Rossini (???), lo abbiamo capito ugualmente che intende continuare a "suonarcele", ma mettiamolo pure assieme al sedicente melomane musicologo di Sergio Cofferati, suo disastrosissimo predecessore (a parte la breve parentesi di Del Bono e del conseguente commissariamento con la venuta della Cancellieri) alla guida di questa città, ad arricchire la già nutritissima galleria degli orrori di questa muffa, stantia mafia sinistrorsa, che da troppo tempo attanaglia non solo questa città, ma ammorba pure l'intera regione!
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