martedì 30 settembre 2014

La vita è tutta un'agenzia.

Agenzia delle entrate, agenzia delle imposte, agenzia delle tasse, agenzia assicurativa, agenzia di pratiche auto, agenzia stampa, agenzia di distribuzione, agenzia investigativa, agenzia matrimoniale, agenzia d'incontri, agenzia immobiliare, agenzia di onoranze funebri, agenzia di collocamento, agenzia di lavoro interinale, agenzia del catasto, agenzia dello spettacolo, agenzia di rappresentanza, agenzia d'investimenti, agenzia di moda, agenzia di viaggi, agenzia d'informazione, agenzia d'informazione turistico-alberghiera, agenzia farmaceutica.........

domenica 28 settembre 2014

Cul de sac.

Ci leghiamo troppo alle cose che ci circondano, castrandoci con le nostre stesse mani. Ma anche questo rientra malauguratamente nella norma. Se non mi sentissi condizionato dall'appartamento nel quale ancora dimoro, con tutti gli annessi e connessi, dovrei andarmene di volata da dove mi trovo ora, senza pensarci un attimo, ed invece... Se mi sentivo in carcere, quando risiedevo a Cesena, continuo a sentirmici anche adesso che abito nel mio luogo nativo, Bologna; nell'un caso e nell'altro, ho solo la certezza di continuare a sprecarci la mia esistenza, però, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, almeno posso constatare di essere quasi un privilegiato, poichè perlomeno una certezza ce l'ho! Se non ci si facesse condizionare, meglio imprigionare, dalle cose materiali, sarebbe logico, una volta assodato ciò, cambiare posto, continuamente, fino a quando non si trovi un luogo che ti offra almeno uno straccio di prospettiva, od altrimenti, stramazzare una volta per tutte, qualora ti si esauriscano le energie e buona notte al secchio! Potrei anche chiamare in causa la mia non più verde età (al verde ci sono soltanto le mie finanze, in perenne fase "ecologica", purtroppo!), con tutti i relativi acciacchi, ma mi rendo conto che mi sto solo arrampicando sugli specchi, (peri)pateticamente. Mi ha fatto sorridere, giorni fa, seduto al bancone di un bar cittadino a bermi un caffè, l'ingresso nel locale, di una coppia, lui e lei, di baldi giovinotti, imberbi aspiranti attori, che ha interpellato i gestori, per avere informazioni sulle "agenzie" di spettacolo della zona e su come contattarle, aggiungendo che avevano un "progetto" da proporre (e ti pareva, tanto per cambiare, ma che originali! La vita, oggidì, è tutta un continuo "progetto", parola magica al pari di "agenzia", luogo dove tutto si fa, fuorchè "agire"!). Anzi, ho fatto una certa fatica a non ridergli in faccia, a questi ingenui sprovveduti dei quali ignoro la provenienza, ma se avessero avuto un minimo di sale in zucca, avrebbero dovuto capire subito che in questo loculo di città, non c'è trippa per gatti, poichè se si vuole avere ancora qualche vaghissima speranza di riuscire in tale ambito, bisogna continuare a puntare alle piazze milanesi e romane, non certo perdere tempo qui. Questo posto dà solo del gran fumo negli occhi, a cominciare dal Dms/ex Dams (parlo con cognizione di causa, avendolo frequentato per un brevissimo periodo, parecchi anni fa, quando ancora abitavo a Cesena, andandomene via disgustato, una volta compresone l'andazzo), ricordo benissimo, anni fa, la lettera di una ragazza a "Il Resto del Carlino", che affermava che con la sua fresca laurea del Dams, al massimo ci si poteva pulire una certa parte del corpo, facilmente intuibile, ma detta istituzione, con le sue lauree posticce, serve solo a patentare i "cognomi celebri" che così giustificano la loro permanenza immeritata nel settore, a loro volta servendole da volano pubblicitario; quanto alla Cineteca, la maggior parte del suo prestigio, lo deve all'imprimatur della famiglia Chaplin, altrimenti sarebbe ben poca cosa! Nè muta il quadro generale la presenza della sede regionale Rai che serve solo a far sì che, a volte, si girino talvolta in esterni, soprattutto nel centro storico della città, delle scene di qualche stramaledettissima "fiction", con ulteriori intralci al già congestionatissimo traffico cittadino, ma col grosso della produzione che si svolge altrove, in luoghi che ben più contano! Conobbi un idiota locale di mezza età che, per il solo fatto di avervi partecipato qualche volta come comparsa, se la tirava da maledetti, manco fosse un Laurence Olivier! Piaccia o no, anche Bologna, nonostante l'effimera effervescenza di superficie, è una città morta, così come lo è Cesena, non cambia nulla! E' un immenso vuoto a perdere, nonostante la tronfia prosopopea che la caratterizza! Ma vallo a dire a questa massa di balordi provenienti da ogni dove, che continuano ad arrivare speranzosi di chissà che cosa! Qui ci si balocca sterilmente, continuamente, senza alcun costrutto. Prova ne sia il luogo dal quale sto vergando questo delirante scritto, l'atrio del museo d'arte moderna "Mambo", in via Don Minz(i)oni, dove dalla giornata di ieri, un gruppo di baldi e gasatissimi giovincelli italiani e stranieri, coadiuvati a volte dall'autrice del tutto, si stanno producendo in una stramba installazione sonora senza capo nè coda (una "performance"?), con l'ausilio di un paio di vecchi registratori a bobine, "connessi" da un nastro magnetico giuntato ad anello, un altrettanto vetusto microfono collegato ad uno di essi ed un trio di casse acustiche, una delle quali priva di altoparlanti, ribadisco una cosa di cui, al sottoscritto, sfugge completamente qualsivoglia nesso, salvo un certo lesionamento di attributi, visto che a tratti il volume sonoro di questo gorgoglìo/ululato/latrato indistinto, raggiunge livelli veramente insopportabili, in aggiunta all'invadenza ed ai berciamenti di questi giovinastri, ma probabilmente, anzi di sicuro, trattasi di arte assoluta e sono io che, come al solito, da vecchio matusa, non capisco un tubo, ottusamente chiuso nei miei più retrivi preconcetti, "sordo" al richiamo dell'innovazione e del progresso, embè! A parte gli ennesimi soldi (pubblici? Privati?) buttati alle ortiche, un ulteriore sintomo della "stupidità" intrinseca di Bologna! Sogna, sogna, sogna.........

sabato 27 settembre 2014

La (plus que) lente.

C'è chi mi dice che la mia visione pessimistica, sia dovuta a una mia lente d'ingrandimento deformante interiore, che altererebbe la mia percezione della realtà, facendomela vedere più fosca del dovuto, mah! Prima banalissima constatazione, questa persona non soffre delle mie difficoltà economiche, strana coincidenza, od anche questo è colpa della mia lente? Seconda stupidissima constatazione, mi dice pure che sono troppo attaccato al denaro, però qualora volessi praticare un'attività artistica a livello amatoriale, come fa lui, mi informa che occorre, persino in questo caso, pagare una tassa d'iscrizione, insomma senza soldi non si combina un tubo, lo stesso vale per qualsivoglia attività sportiva, ma forse è solo questa dannata lente che mi conduce a tale conclusione. Diversi mi dicono che ho un aspetto da personaggio dello spettacolo, che avrei una "faccia da palco" (vi prego, non fate i maligni!), ma, ammesso e non concesso che ciò sia vero, che non corrisponda, come assai probabile, a una decisa presa per i fondelli, a questo punto sorge spontanea la banalissima domanda: che cavolo ci sto a fare qui, in questa landa desolata, a farmi menare il naso come un idiota, da cani e porci? Qui il conto non torna, qualcosa non quadra, allora! Perchè devo continuamente vergognarmi di essere nato qui a Bologna? E dove dovrei andare? Non in quel posto, spero! E' la lente, non c'è pezza, è la lente che mi fa farneticare a ruota libera! E' lei la colpevole di tutto quanto! E' sempre lei che mi rende inaccettabile vivere in un contesto sempre più aberrante, di solitudine sconfinata, d'incultura, d'indeterminatezza assoluta, di menefreghismo totale, di disumanità e buonismo dilaganti, di totale mancanza di rispetto reciproco, una continua violenza psicologica all'insegna dell'umiliazione più perfida, vigliacca, sottile, strisciante (qui ti uccidono anche col sorriso e i modi gentili ed amichevoli), è lei, è lei, sì, sì! O no? Sono io forse? E' la lente che mi fa sentire sempre più marginalizzato, impossibilitato ad esprimere le mie, per quanto minime, potenzialità, ma pur sempre di potenzialità inespresse si tratta, è proprio così? So di non essere l'unico a sentirmi in tali condizioni, non per niente qui da noi, la fuga di cervelli è maggiore che altrove, il lavoro viene concepito dalla massa unicamente nel senso manuale, quello intellettuale non esiste proprio, quindi siamo sempre nella norma, purtroppo! Ah, accidenti a questa maledettissima lente!

domenica 21 settembre 2014

Codice a (s)barre.

Kafka, Sartre e Orwell, al confronto, erano degli ingenui ottimisti! Per un vasetto di Nutella, poco ci è mancato che non mi ritrovassi ostaggio, prigioniero, in uno di quei "non luoghi", rientranti nella categoria dei centri commerciali, pazzesco! Questa mia piccola grottesca disavventura, svoltasi nel primo pomeriggio di venerdì 19 settembre, ha avuto come teatro l'IperCoop "Centro Lame" di via Marco Polo a Bologna. All'interno dell'ipermercato mi ero preso un vasetto da 1 kg. di Nutella, alimento del quale vado ghiottissimo e pregustando la gioia dell'imminente sbranamento casalingo, mi ero regolarmente portato nella zona delle casse automatiche, ove, dopo aver provveduto, sotto lo sguardo della commessa, al regolare pagamento del medesimo, ritirando il regolamentare scontrino che, recente novità introdotta da quei "geni-tali" di responsabili della baracca, per arginare la piaga dei furti, reca all'estremità inferiore, un codice a (s)barre, da passare su un sensore che ti apre un cancelletto, consentendoti così di uscire dalla zona casse e quindi dall'ipermercato, mi stavo, per l'appunto, proprio apprestando, tenendolo in mano, all'espletamento di tale ridicola "formalità", degna di un burosauro incancrenito. Sennonchè quel giorno, nonostante i miei ripetuti tentativi, il sensore sembrava rifiutarsi di leggere questo benedetto codice a (s)barre, rimanendo acceso sul rosso e quindi bloccandomi l'uscita. Alla signora anziana nel frattempo appressatasi dietro di me, ignara del tutto, ho spiegato brevemente la faccenda, al che lei ha ripescato faticosamente dall'interno della sua sporta, il proprio scontrino, passandolo sul sensore, con identico risultato. Dopodichè ha successivamente tratto un secondo scontrino, ma non c'è stato alcunchè da fare. A quel punto, abbiamo interpellato la cassiera, rimasta ad osservare indifferente, ottenendo come risposta, in tono sprezzante: "A me non importa, voi potete uscire soltanto passando il codice a barre sul sensore!" Mi è venuto spontaneo obiettarle che non ci poteva trattenere come fossimo dei prigionieri, che trattavasi di autentico sequestro di persona, avendo oltretutto regolarmente pagato la merce acquistata, come i nostri scontrini dimostravano, ma costei, in tono ancor più arrogante, ribadiva: "Non m'interessa! Qui prima la gente usciva anche con un televisore in mano, senza pagare!" A parte i dubbi sulla veridicità di tale affermazione, ma quand'anche fosse vero, che colpa ne avevamo noi poveri malcapitati, tanto più che un televisore non mi sembra un oggetto così piccolo da potersi mettere in saccoccia o cacciarsi dentro al giubbotto così facilmente, soprattutto se contenuto all'interno del suo imballaggio, sì da passare inosservati sfuggendo alle maglie del servizio di vigilanza, delle cui eventuali carenze non si può farne duolo a noi onesti consumatori, soltanto che mi sono astenuto da queste mie ulteriori obiezioni, anche perchè finalmente l'ennesimo tentativo dell'anziana signora, aveva fatto accendere la luce verde, aprendo così il funesto cancelletto e restituendoci alla tanto agognata libertà; ciò non toglie che fossi furente e che poco ci è mancato che non sbattessi il vasetto da 1 kg. di Nutella, sul grugno di quella grandissima cretina di cassiera, peccato anche che nei paraggi mancasse, ovviamente, qualsivoglia ufficio reclami, poichè avrei avuto una gran voglia di fare una piazzata, ma tant'è! In questa assurda circostanza, secondo me, si sono configurati i reati di abuso di potere e sequestro di persona, anche se vi potrà sembrare esagerato, ma in tal caso, rifletteteci bene! E' mai possibile rischiare seriamente di rimanere ostaggi, prigionieri, in un ipermercato, per un vasetto di Nutella, ribadisco debitamente pagato e non di certo sgraffignato da un bancone? Veramente pazzesco, io dico! Scandaloso, aggiungerei, trattandosi di autentico sopruso, una vera e propria violenza psicologica nei riguardi delle persone, denotante una totale mancanza di rispetto nei confronti del prossimo, purtroppo tipica del periodo attuale, all'insegna dell'arroganza più sfacciata! La Coop sei tu, come dice la pubblicità? Ma vogliamo scherzare? Altro che "falce e carrello", siamo in libertà vigilata, se va bene! Ho sempre deprecato il comportamento aggressivo di quei gruppuscoli anarcoidi, provenienti dai centri sociali, dediti alle loro famigerate "spese proletarie", però adesso sarei quasi tentato di aderirvi, visto che qui ci trattano a pesci in faccia! Ma anche questo piccolo episodio, secondo me, s'inscrive sempre più, in un clima generale dal sentore terroristico-intimidatorio, nel quale siamo impercettibilmente e progressivamente precipitati, prova ulteriore ne sia quel che mi è successo la mattina successiva, sabato 20, prendendo l'autobus, dopo aver regolarmente (!) timbrato (obliterato!!!) il biglietto (titolo di viaggio!!!) sull'apposito marchingegno (obliteratrice!!!) ed essermi messo a sedere. Dopo qualche istante, si sono improvvisamente materializzati dal nulla, la bellezza di 3 controllori 3, in borghese, che oltre a bloccare le persone in procinto di scendere dal mezzo e passandoci tutti quanti al setaccio, si sono sentiti in dovere di farci un predicozzo sulla necessità di "obliterare regolarmente i titoli di viaggio", altrimenti guai a noi, al che una signora giustamente ha replicato: "Qui si rompono le scatole a quelli che pagano!", ma i nostri intrepidi "eroi" dell'Atc/T>per, gr(rrr)anitici ed immarcescibili, ovviamente, non hanno fatto una piega, il tutto rientra nella norma, "giustamente"! C'è ancora qualche bello spirito che si crede di essere in una democrazia? Sono stanco di pagare sempre più faticosamente tasse e gabelle ai miei peggiori nemici (condominio, comune, provincia, regione, stato), non illudetevi, ci tassano persino l'aria (inquinata!) che respiriamo, o cosa credete che siano gli "ecocontributi"? Non li si odierà mai abbastanza, per il male che ci fanno, ma al contempo, non disprezzeremo mai abbastanza noi stessi, poichè glielo consentiamo! Non per niente, il simbolo grafico della guida cartacea agli spettacoli estivi di Bologna, "Bé - Bologna Estate", è proprio una pecora! Seguite la pecora, pecoroni! Tutto nella norma! A parte il fatto che, anche dal punto di vista meteorologico, il cosiddetto clima mediterraneo, sembra sia andato definitivamente a farsi benedire, altro che paese del sole! Il porto delle nebbie, piuttosto!

sabato 20 settembre 2014

Io ballo da solo.

Siamo alle solite, meglio soli che male accompagnati! Tutto sempre nella norma, tanto! Da giovane ero particolarmente timido, introverso ed esageratamente bacchettone, tant'è che alle medie, adesso mi pare quasi incredibile, venivo soprannominato l' "eremita". Col trascorrere del tempo sono, o meglio sarei, diventato l'esatto contrario, sennonchè mi sorge fortemente il dubbio di avere sbagliato completamente e sto cercando, con fatica, visto che la mia attuale indole mi spingerebbe naturalmente al contrario, di ritornare alle origini del mio "eremitaggio". Temo proprio di non poter mai raggiungere quel sommo equilibrio, quella sovrana saggezza, che ti consente di accettare il prossimo per quello che è, senza mai attenderti alcunchè da quest'ultimo, unica ricetta per metterti al riparo dalle inevitabili illusioni e disillusioni, con corollario di fregature assortite. Troppe volte essendo stato redarguito per la mia eccessiva esuberanza, rendendomi sempre più conto che, nonostante la mia difficile situazione, suscitavo sin troppo facilmente l'invidia e la cattiveria altrui, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, dovrei dedurne che evidentemente valgo qualcosa, altrimenti non credo che costituirei l'oggetto di simili 'gratificazioni', però, al contempo, penso che, se veramente le cose stessero così, allora, in ossequio alla nota legge de "la prevalenza del cretino", per dirla con Fruttero e Lucentini, tutto ciò sancirebbe, in maniera inequivocabile, la mia definitiva condanna a morte, almeno in senso figurato! Non ho quindi altra alternativa che tirare i remi in barca, defilarmi per quel poco che mi è possibile dalla consueta, normalissima atrocità del quotidiano, non ritengo che alcuno sia in grado di suggerirmi altre vie, anche perchè so comunque sbagliare da solo, il mio sarà un atteggiamento vigliacco, rinunciatario ed infantile, ma purtroppo non so cos'altro ci potrei fare, essendo uno dei tantissimi predestinati alla "sfiga" più nera, unica "certezza gr(rrrr!)anitica", autentico "faro nella nebbia" in mezzo al limbo nel quale inutilmente e vanamente mi dibatto. Questo è l'unico antidoto che posso reperire, non c'è pezza! In questo mondo, dalle mille possibilità negate, dove sei costantemente marginalizzato, impossibilitato perennemente dal poter esprimere le tue eventuali potenzialità, rospo particolarmente indigesto da inghiottire, soprattutto quando ti rendi conto da piccoli indizi di non essere certamente l'ultimo della classe, non ti resta che cercare di sopravvivere alla meno peggio, vedendoti costantemente sopravanzare da cani e porci, lo so benissimo che affermarlo è la quintessenza dell'ovvietà, che faccio la scoperta dell'acqua calda! Il mio vorrebbe essere uno sciopero dell'anima, ma temo di star delirando, fosse così semplice! Alluciniamoci così, senza candor...!

sabato 6 settembre 2014

Incarico basilare.

Durante il lunghissimo periodo della mia vita che ho trascorso nel cesenate, in occasione di alcune gite parrocchiali, conobbi un simpaticissimo cialtrone di nome Almezio (in Romagna sono speciali per appioppare nomi di battesimo estremamente bizzarri, pensate che, all'epoca, ero in cura anche da un dentista che si chiamava Teopompo Magni!), bazzicante le parrocchie della zona e perciò conosciutissimo in tale ambito, che, a tutti coloro che gli domandavano quali mansioni ivi svolgesse, rispondeva regolarmente che trattavasi, il suo, di un "incarico basilare" (?). Allora, tenero virgulto, non capii quale oscuro arcano si celasse dietro cotale forbita locuzione, ma adesso, purtroppo, temo proprio di essere arrivato a svelarne l'enigma, mio malgrado! Difatti, non avrei nemmeno lontanamente mai immaginato, a più di 40 anni di distanza, risiedendo attualmente a Bologna, che anch'io, un giorno, sarei diventato, forse non ancora per molto, un "incarico basilare", che è come a dire, rossinianamente parlando, un "pappataci" (in realtà, risulterei, sul documento cartaceo che ho firmato, con la qualifica di "aiutante generico", ma direi che decisamente questa definizione non muti affatto la triste sostanza della realtà, tutt'altro, ahimè!). Ovvero faccio parte di quella moltitudine di emerite nullità rientranti nelle categorie, o per meglio dire inserite in quei cosiddetti "progetti di recupero" del genere "borsa lavoro" (più "borsa" che lavoro, ovviamente!), "tirocini formativi" (che non formano alcunchè, in realtà), "lavori socialmente (in)utili", "volontariato" (ma de chè, ahò?) con annesso rimborso spese e compagnia bella, limbo nel quale ti puoi trovare cacciato, quando non puoi più sperare, in primis per motivi meramente anagrafici, in qualsivoglia collocazione nel cosiddetto "mercato del lavoro" (mercato delle vacche), semprechè tu sia fortunato, pure! Perchè una delle assurdità ricorrenti di questa stramba situazione è che ti devi ritenere persino privilegiato di poter godere di una simile opportunità, così ti dicono tutti quanti e sulle prime anche tu, tutto sommato, ne convieni con loro. Solo che, col passare del tempo, ti rendi conto che la realtà è ben diversa, che sei immerso in una chimera, un 'assurdismo' dentro l'altro, come in un gioco di scatole cinesi, dentro al quale ti dibatti senza sapere come uscirne, poichè l'alternativa è la miseria più nera. Nel mio caso, quello che, almeno all'inizio, come ambiente di, per così dire, "lavoro" (sono in una parrocchia), poteva sembrare perlomeno una sorta di divertente, bizzarro, sgangheratissimo, scombiccherato, coloratissimo "hellzapoppin' ", con un'atmosfera quasi da gita scolastica (troppo bello per poter durare a lungo, come peraltro presagivo!), si è trasformato praticamente in un incubo kafkiano, una fantozziana boiata pazzesca, sei continuamente menato per il naso, hai a che fare con personaggi uno più assurdo dell'altro, ciascuno di loro sempre più perso in deliranti baloccamenti,  in un contesto allucinante, fai cose ancora più assurde, quando va bene, o meno di niente addirittura, quando va male, questo può andare bene giusto per i parassiti che tirano a campare alla meno peggio, altrimenti è frustrante e avvilente in modo straziante e straniante, o sono io che sono anormale, sono un ingrato che sputa nel piatto in cui mangia, ma avrei una gran voglia di farla finita, visto che, almeno secondo alcuni, dovrei persino augurarmi, in futuro, di averne altre di simili "occasioni", benessum! Ogni volta che sento la parola "progetto", divento come il ministro della cultura nazista Goebbels, che portava la mano alla pistola, in tutte le occasioni nelle quali si  proferiva la parola "cultura"! Fermate il mondo, che voglio scendere! Inoltre arridàteme il "Cynar", contro il logorio della vita moderna! Quel "carciofo" del mio "(ir)responsabile", si sta rivelando sempre più inaffidabile e voltagabbana, il tipico soggetto iper-attivo-super-impegnatissimo-per-ogni-dove-superficiale-e-facilone, il suo è un altruismo buonisticamente posticcio, morbosamente malato, patologico, maniacale, è una tipica banderuola che illude e disillude il prossimo continuamente, apportando più sfracelli che benefici, certamente, inoltre si imbarca spesso e volentieri in faccende assurde ed anche economicamente onerose (a tal guisa informo che mi è toccato persino, in un determinato frangente, di dovergli prestare dei soldi, 150 euro per la precisione, fortunatamente restituitimi un paio di giorni dopo, d'accordo, ma vi lascio immaginare il mio patema d'animo nel frattempo, d'altronde non potevo certo inimicarmi il mio "benefattore"! Di questo passo, prima o poi, finirà che sarò io a dover scucire dei quattrini, per proseguire questo "benedetto" tirocinio "formativo" fino alla fine, ma  che cavolo!!!!!!), dalle quali, ovviamente, non sa come venirne a capo, è sempre pronto a salire su un pulpito per dispensare "sani consigli" a destra e a manca, guardandosi bene dal mettere ordine, innanzitutto, nella sua vita privata, alquanto discutibile, bislacca e disordinata, all'insegna dell'ipocrisia più sfacciata, è ovviamente prodigo di "aiuti" nei confronti di certi farabutti da galera, che difende pure a spada tratta, ma tanto siamo pur sempre nella norma no? Per cui, cretino che altro non sono, cos'altro potrei aspettarmi da un simile consesso, viste comunque le premesse già insite in partenza in queste faccende? Ti accorgi anche che, intorno a te, sono troppi, coloro che prosperano sul tuo disagio, ma è tutto sempre stramaledettamente nella norma! Quanto vorrei essere io stesso il mio "progetto", senza ingerenza alcuna, così dovrebbe essere, altrochè! A che livelli subumani ci siamo fatti ridurre! Ammesso e non concesso che esista un dio, non abita più qui, certamente! Dobbiamo veramente rassegnarci all'ineluttabilità del fato, a questo futuro senza prospettive? Domande retoriche! Il bello è che, secondo certi 'soloni' (grandissimi "sòla"), queste faccende mirano ad una sorta di "ricrescita psicologica", "ricreazione" del soggetto disagiato, questo è quello che ci vogliono far credere ma, nella migliore delle ipotesi è come concedere un'effimera proroga ad un predestinato alla condanna a morte, poichè con i pochi soldi che si prendono è comunque impossibile fronteggiare adeguatamente il "Moloch" che ci attanaglia l'esistenza (tasse e gabelle in primis!), se non per un breve periodo, quando va bene! Se si volessero veramente aiutare le persone bisognose, occorrerebbe spronarle e coadiuvarle in un percorso che le porti a camminare con le proprie gambe, a rendersi autonome e indipendenti, anzichè farle passare da una dipendenza ad un'altra, ma è chiaro che ciò contrasta con i nemmeno troppo reconditi interessi di queste organizzazioni "caritatevoli", con tutto il loro corollario di "conventicole" di svariata natura, operanti all'insegna dell'assistenzialismo più deteriore, nella più ottimistica delle ipotesi! Anche in questo caso, mancando per l'appunto le alternative, si finisce col sentirsi al contempo, complici e vittime di un sistema perverso, impossibile da sconfiggere, immarcescibile, inamovibile, lapalissiano! Sudditi per l'eternità, ma è ciò che ci meritiamo, d'altronde! Il bello è che mi è stato detto che, la parrocchia nella quale "svolgo" le mie "mansioni", sarebbe persino una delle "migliori" della zona, come ambiente "lavorativo" ed il guaio è che probabilmente hanno ragione loro, per la serie "al peggio non c'è mai limite", veramente! Personalmente, ogni giorno di più, mi sento uno dei tanti morti che camminano, con una perenne sensazione di vuoto pneumatico, un continuo "cupìo dissolvi", nella migliore delle ipotesi si sopravvive ma non si vive; voltairrianamente mi chiedo, ma questo è veramente "il migliore dei mondi possibili"? Veramente non c'è alternativa alcuna a questo disastro totale? O è quello che ci vogliono far credere, per poterci dominare più facilmente? Ma che domande stupide ed insulse! Tanto è sempre tutto nella norma, nevvero? / Sto veramente per raggiungere lo zenith dell'annientamento totale, altro che lo "straniamento brechtiano", scrivo sui miei 2 blog, delle facezie, dei vaniloqui, che non legge più nessuno (e perchè mai dovrebbero, giustamente?)! Il che è bello ed istruttivo! Prosit! Avere le mestruazioni irregolari, accompagnate da demenza senile ed arteriosclerosi galoppante con andro(meno)pausa alle stelle, ed in più, non bastasse il resto, l'aggiunta di un tocco di "sana" schizofrenia come classica ciliegina sulla torta, è un coacervo infernale ed esplosivo, che non auguro ad alcuno, nemmeno al mio peggior nemico, pensate un pò! Che convulsione epilettica! Ma continuiamo ad andarcene allegramente e baldanzosamente a rotoli, visto che non ci si può far nulla! Il che è brutto e distruttivo! Quanto aveva ragione Monicelli, la "speranza" è solo un diabolicissimo inganno! Quanto a me, una volta che gli oggetti dei miei strali avranno letto quel che ho scritto in questa sede, mi aspetto ovviamente che mi facciano terra bruciata intorno, per cui, per dirla con Bergonzoni, predisponiamoci al micidiale! Io speriamo che me la cavo!