sabato 20 settembre 2014

Io ballo da solo.

Siamo alle solite, meglio soli che male accompagnati! Tutto sempre nella norma, tanto! Da giovane ero particolarmente timido, introverso ed esageratamente bacchettone, tant'è che alle medie, adesso mi pare quasi incredibile, venivo soprannominato l' "eremita". Col trascorrere del tempo sono, o meglio sarei, diventato l'esatto contrario, sennonchè mi sorge fortemente il dubbio di avere sbagliato completamente e sto cercando, con fatica, visto che la mia attuale indole mi spingerebbe naturalmente al contrario, di ritornare alle origini del mio "eremitaggio". Temo proprio di non poter mai raggiungere quel sommo equilibrio, quella sovrana saggezza, che ti consente di accettare il prossimo per quello che è, senza mai attenderti alcunchè da quest'ultimo, unica ricetta per metterti al riparo dalle inevitabili illusioni e disillusioni, con corollario di fregature assortite. Troppe volte essendo stato redarguito per la mia eccessiva esuberanza, rendendomi sempre più conto che, nonostante la mia difficile situazione, suscitavo sin troppo facilmente l'invidia e la cattiveria altrui, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, dovrei dedurne che evidentemente valgo qualcosa, altrimenti non credo che costituirei l'oggetto di simili 'gratificazioni', però, al contempo, penso che, se veramente le cose stessero così, allora, in ossequio alla nota legge de "la prevalenza del cretino", per dirla con Fruttero e Lucentini, tutto ciò sancirebbe, in maniera inequivocabile, la mia definitiva condanna a morte, almeno in senso figurato! Non ho quindi altra alternativa che tirare i remi in barca, defilarmi per quel poco che mi è possibile dalla consueta, normalissima atrocità del quotidiano, non ritengo che alcuno sia in grado di suggerirmi altre vie, anche perchè so comunque sbagliare da solo, il mio sarà un atteggiamento vigliacco, rinunciatario ed infantile, ma purtroppo non so cos'altro ci potrei fare, essendo uno dei tantissimi predestinati alla "sfiga" più nera, unica "certezza gr(rrrr!)anitica", autentico "faro nella nebbia" in mezzo al limbo nel quale inutilmente e vanamente mi dibatto. Questo è l'unico antidoto che posso reperire, non c'è pezza! In questo mondo, dalle mille possibilità negate, dove sei costantemente marginalizzato, impossibilitato perennemente dal poter esprimere le tue eventuali potenzialità, rospo particolarmente indigesto da inghiottire, soprattutto quando ti rendi conto da piccoli indizi di non essere certamente l'ultimo della classe, non ti resta che cercare di sopravvivere alla meno peggio, vedendoti costantemente sopravanzare da cani e porci, lo so benissimo che affermarlo è la quintessenza dell'ovvietà, che faccio la scoperta dell'acqua calda! Il mio vorrebbe essere uno sciopero dell'anima, ma temo di star delirando, fosse così semplice! Alluciniamoci così, senza candor...!

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