Povero Gadda, povero Germi, penso che nemmeno la loro più spinta e malata immaginazione li avrebbe portati a tessere delle trame così sciaguratamente demenziali, il commissario Ingravallo avrebbe certamente gettato il tesserino alle ortiche, trovandosi al cospetto di una tale abnorme, perversamente ed oscenamente inimmaginabile, ma al contempo incommensurabilmente ridicola, miseria umana! A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, si sa! Quella parrocchia di via Monaldo Calari 10, in cui la mala sorte mi ha fatto disgraziatamente piombare in veste di "aiutante generico", autentico avamposto dell'inferno, si è alla fine rivelata come il più sgangherato, sguaiato teatrino della più vieta e tetra provincia, pieno dei peggiori guitti d'avanspettacolo che il globo terracqueo abbia mai visto dal tempo dei tempi! Cominciamo dal "re dei ciarlatani", il non plus ultra della guittoneria la più smaccata, fulgido esempio di bolognese ipocrita perbenista conformista, coacervo pazzesco di vigliaccheria, pusillanimità e cerchiobottismo, ovvero colui che, con la carica di "ministro laico", in realtà più laido che laico, sarebbe il cosiddetto "responsabile", in realtà alquanto irresponsabile, dello squallidissimo e tristissimo, smunto teatrino in questione. L'esemplare in questione, dalla coscienza più lercia di una discarica abusiva, affetto patologicamente da bipolarismo comportamentale cronico, invasato puritano inculcatore con smanie predicatorie, è un preclaro campione di "lat(r)in lover", infarcito di falsa bonomia in salsa tipicamente felsinea, maestro del doppio e anche triplo gioco, sgusciante come un'anguilla, viscido ed untuoso come un mollusco avariato, omuncolo debosciato e sommamente smidollato, incapace costituzionalmente di prendere una posizione chiara e netta in qualsivoglia frangente, sordidamente ambiguo e sfuggente in ogni occasione, grandissimo voltagabbana, paravento in servizio permanente effettivo (io dico che se si facesse, utopisticamente, un serio esame di coscienza - ma poi ce l'avrà? Boh, chissà! - dovrebbe avere talmente schifo ed orrore di sè, da andarsi a suicidare senza alcuna esitazione, ma che bell'ingenuo che sono, a dir poco!), insomma quel che si dice proprio "una gran brava personcina", un "sant'uomo", giustamente. Questo camaleonte dell'anima, capace di risultare un attimo la persona più meravigliosa del mondo e l'attimo successivo il suo esatto contraltare, ovvero il peggior fetente di tutti i tempi, arrivando persino all'incredibile, sommo virtuosismo di essere le 2 cose contemporaneamente, proprio in virtù di queste sue impareggiabili caratteristiche, lascia senz'altro una traccia indelebile (sic!) in chiunque abbia la (s)ventura di avere anche minimamente a che fare con lui, senz'altro un "grande" personaggio indimenticabile, di quelli che ti rimangono impressi per tutta la vita! Questa sorta di "Er Monnezza" in versione cattolico-cristiana, fasullo come la religione che indefessamente professa, non bastassero i danni irreparabili che combina come singolo individuo, si circonda pure di una sua catastroficissima corte dei miracoli, autentico letamaio umanoide, grazie alla quale gli sfracelli si moltiplicano esponenzialmente. Andiamoli ad esaminare uno ad uno, questi altri guitti alienati ed alienanti (continua).
giovedì 27 agosto 2015
Nota esplicativa.
Considero questo mio blog unicamente come una zona franca, in cui potermi esprimere liberamente, senza censura alcuna, ovvero principalmente una valvola di sfogo, tutto sommato salutare, poichè anche se vi scrivo le cose più terribili, che alcuno, peraltro, è minimamente obbligato a leggere, va da sè, il fatto semplicemente di limitarmi a scriverle, rende assai più improbabile il metterle in pratica da parte mia, per la somma fortuna di coloro che sono eventuali oggetti dei miei strali, i quali dovrebbero veramente ringraziare il cielo di cavarsela così a buon mercato nei miei riguardi, cavolo! Metto le mani avanti caso mai eventuali, casuali, improbabilissimi lettori, si ritengano offesi dalle mie affermazioni, anche perchè eventualmente li avviso che ho intenzione di darci dentro ancora più di prima, d'ora in avanti, per cui sappiano come regolarsi! Non mi si vorrà impedire anche questo, no? Tanto i miei vaniloqui sprofondano nel nulla e quindi non c'è proprio motivo di agitarsi, nevvero?
mercoledì 26 agosto 2015
Delirio e castigo.
Se gli altri rappresentano la causa principale della tua infelicità, sei costretto per forza ad evitarli il più possibile, anche forzando, o meglio sopprimendo la tua naturale propensione alla socievolezza, non hai scelta, altrimenti impazzisci! Non faccio altro che sentirmi il capro espiatorio delle nefandezze altrui, non riesco più a vivere, maledico continuamente il mio destino ingrato, che sembra non conoscere requie. Colui che posso tranquillamente definire il mio peggior nemico, mi ha definitivamente annientato, nella maniera più subdola e discreta, senza apparentemente colpo ferire! Qui sei circondato da persone senz'anima, che ti uccidono in silenzio! Il bello è che la mia situazione presenta anche dei lati comici e grotteschi, persino ridicoli, stante il fatto che la probabile causa della mia rovina definitiva, sembra la sbiadita copia di un romanzetto rosa di quarta categoria! Altro che scoperchiare altarini, l'orrore resta infinito! Guarda te se dovevo avere anche la sventura d'imbattermi in un sottaniere da strapazzo, perbenista ipocrita! Perchè il coltello dalla parte del manico, ce lo devono sempre avere gli altri, ogni battaglia risultando già persa in partenza? Amore ed amicizia, che utopia! Solo cattiveria e falsità imperano per ogni dove, è tutto nella norma! Penso a come era il mio animo, prima d'iniziare questa cosa rivelatasi progressivamente un autentico calvario ed a come mi ritrovo ridotto adesso, con più depressione e nevrosi di prima, è mai possibile che non ci sia cosa che si concluda positivamente, tutto non possa che inesorabilmente finire nel peggiore dei modi? Cerco di non perdere la tramontana, ma è veramente un'impresa, nella migliore delle ipotesi per il prossimo sei solo una patata bollente, della quale scaricarsi il prima possibile. Non faccio altro che domandarmi sterilmente, se e come potrò mai venir fuori da tutto questo, temendo fortemente che ciò sia decisamente impossibile. Mi sto ripetendo, lo so, è facilissimo cadere in paranoia, quando vivi in un mondo che premia soltanto i peggiori farabutti. Troppe volte mi è stato detto che ho l'animo di un signore, che sono una brava persona e via discorrendo, allora è per questo che merito di essere vilipeso e calpestato in mille modi e maniere, perchè sono sbagliato? E' questa dunque la mia colpa? Allora non c'è assoluzione alcuna! Devo farci scappare il morto, affinchè si cessi di sparare sulla Croce Rossa? Quanto vorrei che certe persone patissero quel che sto passando io, ed invece, tutto bene, madama la marchesa! Inoltre, mi è stato rilevato, a suo tempo, che ho una mia morale e dei principi in cui credo, colpa capitale di questi tempi, peccato che non possa dire lo stesso riguardo alle persone nelle quali, malauguratamente, mi sono imbattuto, orride idre. Veramente, ogni giorno di più, mi considero la cartina di tornasole della mediocrità altrui, altrimenti non riesco a capacitarmi delle occhiatacce di odio che sembro suscitare anche da parte di perfetti sconosciuti, quando giro per la città. Altre paranoie? Magari lo fossero! Altro motivo per me di fortissimo dolo, visto che sono, purtroppo, bolognese di nascita, è il constatare sempre più quanto i bolognesi nativi siano diventati la quintessenza della falsità assoluta in tutto ciò che dicono o fanno, ne sto avendo l'ennesima dimostrazione proprio in questi giorni, sembrano intrinsecamente costituzionalmente incapaci di avere anche solo un barlume di sincerità, a parte l'equazione "tanto più hanno quattrini, tanto più sono cretini; tanto più sono abbienti, tanto più sono fetenti" (in questo caso, sapendo di essere dotato di discreta intelligenza, temo proprio di essere destinato, prestissimo, ad ingrossare le fila dei senzatetto nullatenenti), sono stanco di vergognarmene, qui ci sono nato decisamente per sbaglio! Questa città mi rammenta sempre più uno squallido cimitero, un carcere di massima sicurezza dell'anima, mi manca l'aria, non mi si fa vivere! Se non sei padrone nemmeno in casa propria, allora sei condannato ad essere un corpo estraneo ovunque tu vada. Quando si è dei malati di mente in preda alla follia totale come il sottoscritto, è facile abbandonarsi a questi folli vaniloqui, giusto?
giovedì 20 agosto 2015
"Se sei brutto, ti tirano le pietre, se sei bello, ti tirano le pietre...
... Ovunque vai, chiunque tu sia, piovono sempre pietre!" Così, più o meno, chiosava una nota canzone di successo, credo degli anni '60, di un cantautore francese parecchio in voga, all'epoca nel nostro paese, un certo Antoine. Apparentemente, una cosetta frivola, senza grosse pretese, caratterizzata da un incedere irriverente ed allegramente "scanzonato", ma che, come molte faccende apparentemente stupide, cela verità profondissime, nella loro immediatezza e semplicità, persino banalità direi, di significato (altro esempio celebre in tal senso, quando Renato Rascel intonava il celebre motivetto: "E' arrivata la bufera, è arrivato il temporale. Chi sta bene, chi sta male...", interpretata dallo stesso, in prima assoluta, in un teatro romano, durante il 2° conflitto mondiale, con gli ufficiali nazisti, al tempo ancora alleati del nostro paese, frammisti nel pubblico). Pensando sia alla squallidissima situazione nella quale mi trovo perennemente avviluppato, che grottescamente, per alcuni versi, assomiglia anche ad un romanzetto rosa di infima categoria, così come ad altre che mi sono state raccontate dai medesimi (de)relitti che ne sono gli attori principali, veramente, di tutto e di più, qualsiasi cosa come, per esempio, aspetto fisico, carattere, intelligenza, cultura e quant'altro, ti viene rivoltato contro. Quando, da giovane, ero timido ed introverso, ecco che gli altri facevano di tutto per costringermi ad uscire, letteralmente, dal mio guscio (alle medie inferiori, venivo soprannominato "l'eremita"); divenuto, col tempo, l'esatto opposto, ovvero esuberante ed estroverso, ecco che mi si isola ed emargina senza pietà alcuna, a riprova dell'ottuso sadismo di massa del quale si è costantemente vittime sacrificali, capri espiatori! D'accordo, lo so, è la scoperta dell'acqua calda, ed a voler per forza vedere il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe anche affermare che più si vale, più si viene crocif(e)ssi, ma, domanda ingenua, è mai possibile che, per noi comuni mortali, il valere qualche cosa, debba avere regolarmente, come unico risultato, il dover sottostare a questo eterno calvario, chiedendosi assurdamente quali colpe si debbano mai espiare per patire simili sofferenze (avendo però il vago sospetto di conoscerne la risposta), anzichè, possibilmente, tradursi, in un qualche cosa perlomeno un tantinello più gratificante e remunerativo, o per caso pretendo un pò troppo? Certo è che basta veramente un nonnulla, anche la cosa più apparentemente insignificante, per suscitare, con estrema facilità, l'invidia altrui. A questo punto, forse l'unica ancora di "salvezza", potrebbe essere rappresentata dal prostituirsi (essendo stato più volte trattato, ingiustamente, come una persona da marciapiede, nel corso di questi anni bolognesi, ripensando anche a certe grottesche "proposte indecenti" che ho più volte ricevuto, anche da persone cosiddette "per bene", naturalmente) o dal delinquere, ma, disgraziatamente, risulto costituzionalmente incapace in ambo i casi, la qual cosa non mi dà alcuno scampo! Troppe volte mi sono sentito il brutto anatroccolo della situazione, impossibile anche solo ipotizzare rapporti umani almeno passabili, ogni persona nella quale mi sono imbattuto nel corso di questi anni bolognesi, è risultata come minimo frustrante quando non addirittura distruttiva, altro che iella nera, sarà pure la norma, ma non si può andare avanti così! Al confronto, prima avevo intorno una folla, adesso non c'è proprio limite al peggio! Qui si viene usati, manipolati e persino spiati (e pensare che sono persino stato accusato di essere troppo curioso da certi ipocriti, loro sì dediti a sbirciare nelle vite altrui senza alcun ritegno come lascivo passatempo, cosa che io mi guardo bene dal fare), con estrema facilità, in mille maniere. Qui è una "Caporetto" continua, la cui banalissima, scontatissima conclusione risulta che è meglio star soli che male accompagnati, di quest'ultima cosa se ne può essere più che certi! Ha ragione Jean Paul Sartre, quando afferma che il vero inferno sono gli "altri", in quanto "altro" da noi! Chissa perchè mi vengono in mente anche i film "Cane di paglia" di Samuel Peckimpah, con Dustin Hoffmann e "Un giorno di ordinaria follia" di Michael Schumacher, con Michael Douglas, ma anche le opere "Peter Grimes", "Billy Budd" ed "Albert Herring" di Benjamin Britten, mi sembrerebbe di avere tratti in comune con ciascuno dei protagonisti di questi lavori, o forse sto delirando, attenzione allora, poichè il mio nemico mi può far passare con facilità, per un demente in preda a crisi depressive. Al che io replicherei affermando che è proprio il comportamento a dir poco "irresponsabile" altrui, a causarmele, dovrei persino chiedere i danni morali e materiali! Se penso che da questa sequela di rapporti disumani ne ho cavato ferite non solo psicologiche ma anche fisiche, come un grosso ematoma dietro al capo, oltre che il mio attuale dissesto uditivo (se ci si aggiunge che, l'anno scorso, in Piazza Maggiore, un demente, per puro sfregio, mi ha strappato dei capelli, non contento dei danni sia fisici che materiali, già precedentemente procuratimi in più occasioni, con acribia spaventosa) e materiali, se penso che sono stato recentissimamente anche minacciato di morte da un paio di balordi, se considero che da casa mia, anche qui per puro dispregio, sono spariti degli oggettini per lo più di valore insignificante, da parte di alcuni visitatori, il quadro generale che ne emerge, è quanto mai fosco, voltagabbana a parte! Se fossi rimasto l'introverso che ero da giovane, avrei vissuto senz'altro meglio, spero che non sia troppo tardi per cambiare rotta! Solo sì, ma a patto di essere totalmente fuori portata dai farabutti, però, altrimenti è troppo comodo!
lunedì 17 agosto 2015
La resa dei conti?
Se non posso essere l'artefice del mio successo, vorrei esserlo almeno della mia rovina, lasciar fare anche questo agli altri, mi sembra veramente troppo! Al contrario, è proprio per questo che non si vuole consentire ad un povero derelitto di potersi suicidare, poichè bisogna dare modo agli altri, ossia al contesto, di ucciderti sadicamente a poco a poco, non si può crudelmente negargli un simile diversivo, si sa! Carità pelosa e buonismo ipocrita, dietro i quali, nemmeno troppo velatamente, si cela una serpeggiante violenza psicologica, caratterizzano i soggetti come quell' "anima buon(ist)a di Sezuan", attuale latore principale della mia infelicità. Quante volte l'ho già ucciso, metaforicamente parlando, almeno per il momento, ed augurandomi, per sua fortuna, di non arrivare mai a concretizzare un tale assunto, cosa che auspico unicamente per il mio bene, non certo per il suo (magari, però, se nel frattempo, qualche accidente gli arrivasse finalmente a segno, allargandosi possibilmente anche alla sua squallidissima corte dei miracoli, almeno questo è lecito sperarlo, io dico), tanto più che sono stato anche recentissimamente offeso, per giunta, da una telefonata a dir poco irritante della sua "concubina" straniera alcolizzata, ad ulteriore riprova che non c'è proprio limite al peggio! Mi chiedo quanti altri affronti mi toccherà di subire ancora, di quali altre nefandezze si rivelerà ancora capace l' "omuncolo"! Per l'ennesima volta, il mondo intero mi sta crollando addosso, non so più che pesci pigliare, l'incubo del quotidiano mi è diventato insostenibile! Ogni giorno che passa, ho la squallida conferma di essere piombato in mezzo a dei dementi, autentici pedo-pornografi dell'anima, volgarissimi stupratori dello spirito, laidissimi e sordidissimi sodomizzatori dell'intelletto, roba da diventarci pazzi per davvero, non bastassero già gli altri, copiosissimi disagi, che la quotidianità ti vomita letteralmente addosso, per ogni dove! Sempre più solo ed abbandonato a me stesso, contemplo mestamente quell'orrido cumulo di rovine che costituisce la mia intera esistenza, arrivando regolarmente all'unica ed inevitabile conclusione di essere un predestinato al fallimento più totale, senza via alcuna di scampo! Non ho più nemmeno la forza di piangere, tutto in me si è spento definitivamente, non ha senso alcuno condurre una tale esistenza! Mai come in questi giorni, avverto tanto gelo ed ostilità, nei miei confronti, ovunque io vada, ho il vuoto intorno, questa città dove albergo, mi ha letteralmente ucciso, con tutto il suo aberrante contesto sociale. Sotto questo aspetto, la mia vita si può definire un autentico capolavoro, sono arrivato al punto di temere persino eventuali gesti ed atteggiamenti apparentemente gentili nei miei confronti, nel timore che essi celino in realtà chissà quali secondi fini ovvero abissi di falsità ed ipocrisia! E' il colmo! A questo punto vorrei veramente trovarmi un'isola deserta, una torre d'avorio, dove terminare questa bruttissima sopravvivenza che mi viene imposta assurdamente dalle circostanze in cui dannatamente mi dibatto! Lo so, è una missione impossibile, ma il montare degli eventi m'induce al concretizzarsi di un gesto forte e definitivo! Fermate il mondo, che voglio scendere!
domenica 9 agosto 2015
In rotta di collisione?
L'ennesimo precipitare della mia situazione personale oltrechè, diciamo così, lavorativa (per comodità di definizione), oltre a costituire una snervante altalena (ma dovrei dire piuttosto un sismogramma impazzito), mi induce sempre più a riflettere sull'assurdità della mia situazione, sul non senso totale da cui risulta avviluppata inestricabilmente. Mi chiedo inutilmente che cosa ho fatto di male per ritrovarmi in un contesto ambientale talmente degradato da risultare assai peggiore di un immenso manicomio criminale, a dir poco, dove la cattiveria che ti viene sciorinata addosso a piene mani, ha un andamento talmente illogico e scombussolato, da risultare soverchiamente spiazzante, in un vuoto siderale perenne, dove ogni parvenza di relazione umana, sembra sia stata bandita per legge, sostituita da una nevrastenia dilagante. Mi danno l'anima per un pugno di mosche, subisco assurde angherie, per un qualcosa per cui non vale, in realtà, la ben che minima pena, avendo soltanto la certezza di essere gettato alle ortiche, sprecato, finito, senza alcun rimedio. Quanto vorrei avere la mia torre d'avorio in cui poter sperabilmente trovare pace e svernare fino alla fine dei miei giorni! Non c'è giornata che sia minimamente priva di qualsivoglia contrarietà, anche la più piccola, è logorante sentirsi eternamente al palo, menati per il naso da cani e porci, inghiottire rospi a ripetizione e per cosa poi? Per continuare a condurre un'assurdamente straziante esistenza, oltretutto pagandola cara in tutti i sensi, priva della benchè minima gratificazione? Assai presuntuosamente, ritengo che, col cervello tutt'altro che disprezzabile che mi ritrovo, che l'aberrante contesto mi fa avvertire sempre più immenso (e perciò stesso dannosamente pericoloso), dovrei poter agevolmente camminare sulle mie gambe, anzichè patire soprusi ed umiliazioni per delle briciole, quando va bene, ritrovandomi sempre più solo ed emarginato. So benissimo che così va il mondo, che non ci si può fare alcunchè e via discorrendo, eppure spesso mi sento proprio come il protagonista del film "Alba tragica" (Le jour se léve - 1939), di Marcel Carnè, interpretato da Jean Gabin, che qui fa la parte di un uomo mite indotto alfine a commettere un'omicidio da un individuo sadico e perverso. Ma penso anche, ancora di più, ad uno dei personaggi del film "Ken Park"(2003), di Larry Clark e Ed Lachmann, a quel ragazzino che, dopo aver ucciso gli odiosissimi nonni, con i quali è stato costretto ad andare ad abitare dopo la morte dei genitori, ha una poderosissima erezione, masturbandosi di gusto! Io dico che quando ci si sente troppo violentati dal contesto ambientale, si dovrebbe avere il sacrosanto diritto di uccidere, perchè, in questo caso, lo si fa per non essere uccisi a propria volta, che è la cosa a cui altrimenti sei destinato! E credo anch'io che, se potessi uccidere almeno il mio principale responsabile delle mie attuali pene, avrei una reazione non dissimile dal personaggio del film "Ken Park", ovvero un orgasmo cosmico! In un sistema disumano come il nostro, che è una continua istigazione a delinquere, dove il buonismo più deteriore ha completamente distrutto ogni parvenza di bontà, non c'è alternativa! Qualcuno potrà ritenere questi miei, deliri di una mente malata, al che io replico che, per quanto sgradevoli ed urticanti possano apparire, sono al contrario il frutto di un ragionamento estremamente ponderato, logica ed inevitabile conseguenza delle contingenze attuali, se non si è degli ipocriti (tanto per fare un altro esempio, affermare che le donne siano tutte mignotte, potrà dare fastidio ai filofemministi ed alle vetero-suffragette in fregola, ma, ahimè, è fin troppo facilissimamente verificabile - anche il sottoscritto ne sa ben qualcosa, ho pure esperienze recentissime -, i risultati di questo tipo di comportamento, di questa tristissima realtà, ce l'abbiamo quotidianamente sotto gli occhi, purtroppo; è vero che anche gli uomini facciano schifo, ma per forza, essendo figli di queste donnette, è pur sempre una conseguenza inevitabile, direi)! Se sei un comune mortale, eterno sconfitto, oltretutto bisognoso e quindi ricattabile e vulnerabile, ti si spalanca il baratro, non c'è pezza! La troppa consapevolezza, uccide! Quanto vorrei essere capace di passare dalle parole ai fatti! Lo farò mai questo auspicabile salto di qualità, in un mondo dove i bastardi di ogni risma, la fanno sempre più da padroni? Ucciderò finalmente quel grandissimo farabutto, personaggio distruttivo e principale responsabile della mia attuale infelicità? O troverò la maniera di venirne fuori, senza dover ricorrere a gesti così estremi, ma al contempo, senza neanche rimetterci le penne, lasciandomi tutto questo laido squallore borghesemente perbenista, conformista e bigotto, finalmente alle spalle? Francamente, in questo istante, proprio non lo so!
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