domenica 18 ottobre 2015

Capro espiatorio?

(Segue, anche se non so fino a quando) Veramente, in questi giorni, l'ipotizzabile "capro espiatorio" od "agnello sacrificale", ovvero "l'incarico basilare" alias "aiutante generico", cioè quel povero idiota del sottoscritto, non sa proprio più che pesci pigliare, navigando a vista ogni giorno, rassegnato più che mai all'ineluttabilità del fato, cercando di arrivare il meno peggio possibile alla fine dell'anno, quando dovrei, almeno spero, uscire finalmente di scena da questo assurdo scenario, sorprese finali permettendo. Dire che tutti coloro ai quali ho rivolto le mie rimostranze, mi abbiano sfrontatamente menato per il naso è il minimo, ho solo l'assoluta certezza che qualunque altra affermazione si faccia in mia presenza da adesso in poi, è certamente falsa, ogni sia pur minima fiducia da parte mia si è dissolta completamente, non potendo essere altrimenti. Pensieri contrastanti si affastellano caoticamente nella mia psiche già ampiamente messa a dura prova, anche perchè mi rendo conto progressivamente, con un crescendo rossiniano, che il mio problema non è affatto solo il permanere in quella parrocchia fino al termine del mio pateticamente ridicolo incarico, anzi quest'ultimo costituisce la cartina di tornasole del vero problema, rappresentato proprio dalla città in cui sono nato, purtroppo, e nella quale attualmente vivacchio alla "tiriamo a campare alla bell'è meglio", ossia Bologna. Devo proprio, ahimè, constatare che, anche gli incontri che faccio al di fuori del mio ambito per così dire "lavorativo", peraltro sempre più radi, non è che contribuiscano di certo al miglioramento del quadro generale, tutt'altro, rivelandosi sempre più irritanti e frustranti, quasi quanto lo sia il mio ritrovarmi nel ruolo di "incarico basilare", avendone avuto ulteriore riprova proprio in questi giorni, facendomi sentire più che mai l'individuo più sbagliato nel posto più sbagliato. Si dice che gli altri vadano accettati per quello che sono, mi troverei anche d'accordo, ma con una piccola differenza, una sfumatura decisamente insignificante, nel senso che è giusto e sacrosanto che gli altri vadano "accettàti" per quello che sono, però nel senso letterale di tagliati, sventrati a colpi di accetta, ovvero mozzati, decapitati (semprechè siano dotati di testa, però, altra nota dolente!) e via di questo passo, questo sì che mi garberebbe assai, peccato che lo possa solo fantasticare, almeno per il momento (vabbè, stiamo solo celiando, o no?), ma poi varrebbe veramente la pena di darsi tanto affanno per questo? Boh! Altra fatica inutile, mi sa tanto! Eh già, sempre tutto stramaledettamente nella norma, come mi ripeto continuamente fino alla nausea, evviva! Mi sovviene la domanda che la "buonanima" di Maurizio Costanzo, rivolgeva in tempi remotissimi, ai suoi ospiti televisivi: "Cosa c'è dietro l'angolo?" Quando va bene, un altro angolo, quando va male, il baratro, che sollazzo! Sempre più il mondo si divide in coloro che prendono e coloro che se lo prendono ed io nutro il vaghissimo sospetto di pencolare sensibilmente di più verso questi ultimi, non so perchè. Al momento in cui scrivo, al mattatoio, cioè la parrocchia ove opero, le acque sembrano essersi nuovamente calmate per l'ennesima volta, la tensione si è apparentemente allentata, quella certa persona che mi ha creato patemi in passato, sembrerebbe addirittura aver assunto nuovamente un atteggiamento persino amichevole nei miei confronti, purtuttavia non mi fido affatto (per la serie "il lupo perde il pelo ma non il vizio"), continuando a rimanere guardingo (troppe docce fredde mi sono beccato recentemente), in attesa di cercare di capire che cosa mi riserverà la sorte in futuro, oltrechè di rimettermi faticosamente da un perniciosissimo virus intestinale che, ciliegina sulla torta, ha per così dire allietato le mie giornate ottobrine, rinunciando per il momento a produrmi in qualsivoglia pronostico...  

giovedì 3 settembre 2015

I professionisti del crimine.

(Segue, ebbene sì, segue, perciò rassegnatevi) E vediamoli finalmente da vicino, osserviamoli bene con la lente da ingrandimento, questi stratosferici campioni (senza valore) del crimine a tutto spiano, dell'efferratezze più scellerate (e scombiccherate), insomma facciamocela letteralmente sotto dalla paura, nel tracciare il ritratto dei temibilissimi "membri" (sic!), tutti e 3 ultracinquantenni (portati malissimo, tra l'altro), derapati a tutto tondo, della banda (bassotti) del mitico (o stitico?) "Al Cappone". Iniziamo proprio dal più temibile (?) dell'infernale consesso, soggetto a frequentissime allucinazioni audiovisive, come ho potuto personalmente constatare, "l'idrofobo", senzatetto che dorme nei paraggi di un chiosco di fiori presso il Cimitero della Certosa di Bologna (ho il sospetto che il suo "benefattore" lo abbia alloggiato nella casa della sua defunta madre attualmente vuota, però, ma poichè mi si dice che lavoro troppo di fantasia...), ossia il palermitano meglio noto come "viagra continua", perennemente intostato ad un livello tale da far risultare, al confronto, persino il marmo di Carrara, tenero e friabile come un millefoglie, prerogativa che lo rende un individuo particolarmente "schizzato" e lo predispone facilmente ad assumere atteggiamenti "schiz(z)ofrenici", non riuscendo certamente a trovare adeguati sfoghi ai suoi permanenti bollori, tanto più avendoci provato a vuoto con la smorfiosissima concubina, la quale, pur stuzzicandolo, non gliel'ha fatta vedere nemmeno in fotografia. E sarà per questo che, con atteggiamento da perfetto gentiluomo qual'egli in realtà è, in un paio d'occasioni, in presenza naturalmente di "Al Cappone", ha tramistato amabilmente con i miserrimi genitali dell' "incarico basilare", ovvero il sottoscritto, pronunciando le suadentissime frasi: "Mmmm...quanto mi farei una bella trans brasiliana!" e, dulcis in fundo: "Una settimana con me e diventerai un vero uomo!", che quantomeno tradiscono una certa confusione sessuale (cosa intenderà mai dire per "vero uomo"), tale da consigliargli un'accurata visita ginecologica, oltre che la necessità di una seria ed urgente visita oculistica, visto che vi posso personalmente assicurare che l'aspetto fisico dell' "incarico basilare", ovvero "l'aiutante generico", è assai meno seducente (sic!) di quello di una bella trans brasiliana, purtroppo per lui (àrisic!), altrimenti avrebbe senz'altro già risolto i suoi perenni ed assillanti problemi economici, altro che "borse lavoro"! Ad ulteriore dimostrazione della caratura di questo singolarissimo personaggio, il suo tormentone preferito, reiterato fino al parossismo, ne rivela insospettate doti di raffinatissimo esteta, tale da suscitare lo sguardo beatamente compiaciuto ed il soavissimo sorriso del suo g(l)ande capo: "Siete tutti froci! Siete tutti eunuchi! Voi cattolici siete tutti dei grandissimi pedofili!"; se penso che, una volta, aveva attaccato con questa tiritera anche in Piazzetta Prendiparte, fuori dalla sede della Caritas di Bologna (la qual cosa me le stava facendo roteare alla velocità della luce), bisogna obiettivamente ammettere che trattasi senz'altro di un concetto particolarmente ficcante, degno in tutto e per tutto, della pervicacia profusagli a piene mani dal soggetto (ma non scordiamoci pure un'altra sua "perla", degna proprio di un sociologo consumato, ovvero "La mafia avrà anche i suoi difetti, ma ha anche dei pregi. Garantisce l'ordine e dà protezione.", sic! Ma, d'altronde, cos'altro ci si può aspettare da simili individui?). Soggetto che ha, tra gli altri, pure l'originalissimo passatempo, durante i suoi "lavori" parrocchiali (volutamente poco durevoli nel tempo, per motivi facilmente intuibili), di partire a razzo all'improvviso, senza alcun motivo apparente, per dare fantozzianamente colossali craniate alle pareti, rimanendone miracolosamente incolume (purtroppo!), tacendo del vezzo di conservare in frigorifero (!!), frammenti di articoli di giornale scaricati dalla rete (!). Si è bruciato a suo tempo il lavoro di corriere espresso che aveva, poichè usava l'auto di servizio principalmente per i suoi pazzeschi "rally" personali contromano, fermato sovente dalla polizia. A suo tempo, per impietosirmi, il g(l)ande capo, mi aveva riferito che il disgraziato era afflitto da tutta una serie di patologie afferenti l'apparato respiratorio, cosa rivelatasi, tanto per cambiare, una balla colossale, vista la frequenza con cui il soggetto maneggia colle, mastici, vernici e diluenti, anche in bomboletta spray, senza alcuna accortezza o protezione, persino in ambienti chiusi, non risentendone minimamente. Il secondo "elemento di spicco" di questo gruppuscolo di malfattori così maldestramente malassortiti, è un ex giardiniere, attualmente senzatetto, che dormirebbe in una roulotte parcheggiata a Borgonuovo, dalle mani più bucate di un groviera, meridionale anch'egli, detto il "mestruato", cacciato via da tutte le parrocchie del circondario, come del resto anche "l'idrofobo", per via della sua particolare propensione a trafugare libri antichi per poi rivenderseli, soltanto che un parroco, una volta, l'ha scoperto e denunciato, costringendolo a restituire il maltolto. Sua precipua caratteristica fisica è quella di ritrovarsi con un braccino rachitico (e difatti nell'ambiente raffinatissimo in cui è praticamente di casa, egli è noto soprattutto con l'affettuosissimo nomignolo di "braccino mongoloide"), la qual cosa gli rende il darsi alla pratica dell'autoerotismo, praticamente una "missione impossibile", per cui anche il suo animo (de li mortacci suoi!) è permanentemente sconquassato da pruriti inespressi, causantegli nevrosi continua, avendo anche lui tentato inutilmente un certo tipo d'approccio ravvicinato con quell'autentico "giglio di virtù" dell'est, che, pur titillandolo, non gliene ha "schizzato" (ohibò!) nemmeno un disegnino e quindi idem con "patate", facendolo sbavare alla fine più di un cane idrofobo. Per giunta il nostro, afflitto da megalomania endemica, con frequenti deliri di onnipotenza e di onniscienza, in pubblico mostra di disprezzare le donne straniere, per la serie "la volpe e l'uva". Ma come tutti i sedicenti onnicomprensivi, è tutto fumo e niente arrosto, un grandissimo pallone gonfiato pieno soltanto d'aria, astioso, invidioso e rancoroso, un incommensurabile cacciaballe a raffica, un "lavoratore" per burletta, un fallito totale, complessato e frustrato oltre l'immaginabile, ma un parassita che ti si appiccica addosso peggio di una mignatta. Arriviamo alfine al terzo appartenente di questa banda di autentici polli spennacchiati capeggiata da "Al Cappone", ovvero "l'isterico uterino", malauguratamente bolognese di nascita, unico del terzetto ad avere un tetto sulla testa, sia pure in affitto presso un ente di edilizia popolare, ex massaggiatore (delle cui cure si è avvalso a suo tempo il gran capoccione) con precedenti penali per droga, noto col soprannome di "pignoletto", non certo perchè sia un mostro di precisione, ma per via di certe propensioni alcoliche, con un matrimonio fallito ed un figlio alle spalle, afflitto da cirrosi epatica e tumore al fegato in virtù delle quali percepisce una sia pur modesta pensione d'invalidità, predecessore dell'attuale "incarico basilare" (ovvero il sottoscritto), come borsa-lavorista (più la prima che il secondo, è ovvio!) presso la medesima parrocchia, mano lesta, ovvero sgraffignatore ad oltranza, anche le sue mani costituiscono un autentico buco nero, risulta sua particolarità fisica, il deambulare con una stampella. Non ho idea se anch'egli ci abbia mai provato con la "buona donna" straniera, ma non mi sentirei di escluderlo del tutto, visto che anche costui, come gli altri, è caratterizzato da una certa nevrosi, che lo induce anche a mandare, sovente, al cellulare del suo beneamato anfitrione, minacciosi sms pieni d'insulti e di turpiloquio (come lo stesso omuncolo, visibilmente compiaciuto, mi mostrò una volta), qualora le sue pressanti richieste di denaro non vengano pienamente e prontamente soddisfatte! Una volta, intorno alla metà di luglio, lo sorpresi dapprima a frugare nel cassetto delle offerte in sagrestia, dopodichè si mise a setacciare il borsello con tutte le chiavi della parrocchia, precedentemente dimenticato dall'omuncolo, infine quando quest'ultimo arrivò in parrocchia, dicendogli che non aveva un centesimo, gli mise le mani nelle tasche, da una di queste ne estrasse il portafoglio, ne aprì la cerniera, ne prelevò delle banconote, dopodichè glielo rimise in tasca, al che il babbaleo gli disse di non farsi più vivo fino a Natale. "L'isterico uterino", mettendogli le mani sulle spalle, con atteggiamento e tono beffardi, proruppe in un sonoro "Ma dài!!!", uscendosene (e difatti si è già fatto vivo anche lui, come il "mestruato", proprio nei giorni scorsi, per la consueta "spremitura", o forse in occasione dei "saldi di fine stagione", chissà). Tutti e 3 questi bei preclari esempi di demenzialità assortita, sono, come benissimo sa il loro "salvatore", afflitti anche dal vizio delle macchinette da gioco mangiasoldi, alcool e droga a parte, naturalmente, tutto nella norma! Tutto così stramaledettamente, banalmente nella norma! Ed ecco che, in "virtù" di tutto ciò, "l'aiutante generico", ossia "l'incarico basilare", catapultato dalla malasorte al cospetto di siffatto squallido, putrescente teatrino, essendosi "arditamente" rifiutato, a suo tempo, di accettarne le assurde, deliranti "regole del gioco", si ritrova stritolato da questo infernale e perverso meccanismo, prono al suo prossimo ruolo, inevitabile epilogo di siffatta catastrofica vicenda, di "capro espiatorio" o di "agnello sacrificale", salvo improbabilissimi imprevisti (continua, ahimè, altro ché se continua, maledizione!)....  

La concubina.

(Segue) In questa insulsa corte dei miracoli del "ministro laido", personaggio di "spicco" (si fa per dire!) è senz'altro la sua "concubina" polacca, badante e donna delle pulizie cinquantenne, con la quale il nostro intrattiene uno stranissimo rapporto (ma tutto ciò che ruota intorno a quest'omuncolo ha un che di strano, sfuggente ed ambiguo), sinceramente non ben classificabile. Costei, ad un'analisi superficiale, sembra una soggetta estroversa, volitiva e sicura di sè, ma scavando in profondità si rivela essere la tipica donnetta di mezz'età infelicemente maritata, psicologicamente fragile, frigida, sessualmente repressa, complessata e frustrata, che affoga tutte le sue paturnie nell'alcool e nel fumo (solo che quando alza il gomito, tende ad assumere atteggiamenti provocanti da smorfiosa, al punto tale che causano facilmente immaginabili fraintendimenti nelle persone). I 2 si conobbero anni addietro, quando lui cercava una badante per l'anziana madre malata, attualmente defunta. Fra questa donna e l'omuncolo, anche lui infelicemente ammogliato (una volta una signora mi disse che, se un uomo sposato, si alza presto tutte le mattine per farsi la sua corsetta, allora significa che con la moglie non ha più alcun rapporto, poichè se fosse il contrario, di certo non avrebbe nè tempo nè tanto meno energie per aver voglia di mettersi a correre al mattino, cosa che, all'opposto, l'omuncolo fa persino con pedantesca regolarità; perciò esimi uomini sposati, ma andatevene tutti a fa' footing!), per quello che ho potuto personalmente constatare, si è venuto col tempo a creare un bizzarro rapporto, sembra tutto un vorrei e non vorrei, un vorrei ma non posso, forse c'è di mezzo la morale cattolica, la presunta sacralità ed inviolabilità dell'istituzione familiare, il voler salvare ipocritamente la facciata, o chissà cos'altro, fatto sta che costoro sembrerebbero restare eternamente a metà del guado, anche se una volta, in mia presenza, sono sembrati atteggiarsi a giovani fidanzatini in fregola, stringendosi ed abbracciandosi ripetutamente (mi domando se lo stessero facendo a bella posta per il sottoscritto), facendomi sentire una sorta di reggimoccolo. La concubina, inoltre, sembrerebbe anche un poco gelosa di una certa parrocchiana di un'altra chiesa vicina, con la quale, a suo dire, l'omuncolo s'intratterrebbe, in casa di quest'ultima, spesso e volentieri (ma cosa mai gliene dovrebbe importare, visto che non sono sposati, o no?). In questo caso però, francamente, non è molto chiaro se non si tratti in realtà, di una serie di fantasie malate, frutto probabile dei postumi di qualche sbornia (sbornie che, come già detto, spesso la inducono ad assumere atteggiamenti a dir poco provocanti da smorfiosa, verso gli altri). Insomma, questa coppia di non meglio definibili "adulteri adulterati", sembra affondare inesorabilmente in una marea di cose dette e non dette, proposizioni indefinite, incertezze psicologiche, dubbiosità ancestrali, da farti venire decisamente il mal di mare, anche limitandosi ad un sommario esame. Trattasi di un qualcosa di ridicolmente, grottescamente spiazzante, che alla fine non è nè carne nè pesce, anzi, mi sembra che, anche nell'ambito di un'ottica naturalmente negativa, i soggetti in questione manchino di una loro qualsivoglia, anche se pur discutibile, forma di dignità, stante la loro incapacità intrinseca di venirsene ambedue apertamente allo scoperto, sfidando le convenzioni sociali, privi come sono del coraggio necessario per perseguire nettamente e fermamente, ad ogni costo, uno scopo ben delineato, per quanto esecrabile possa risultare, finendo col mentire a sè stessi e fra di loro, oltre che agli altri, condannandosi perciò stesso a ciampicare eternamente in un limbo limaccioso di velleità affettive inespresse, monche. Una sorta d'ignavia sentimentale, sterile e foriera di continua infelicità frustrante, un'amorosità anaffettiva e distruttiva, un legame autocensurantesi. Un melodramma dell'inespresso, oppure una telenovela del m'ama non m'ama? O non piuttosto, come direbbe, con sintesi cartesiana, il ragioniere Ugo Fantozzi, perdonatemi il francesismo, una boiata pazzesca? Certo è che, obiettivamente, i dubbi di aver preso un colossale granchio, a tratti mi attanagliano, poichè, se avessi visto giusto, dovrei dedurne che questa sciapa coppietta di smunti adulterini, sia costituita da un paio dei più colossali babbei che si siano mai visti sulla faccia della terra, dalle origini fino ai giorni nostri! Mi riesce persino incredibile pensare che questi 2 smaccatissimi esempi umani della più scombiccherata demenzialità da cerebrolesi (più che amanti lascivi, mi sembrano dei gran lassativi), si possano far ricattare per un legame che alla fine esiste più nelle loro menti malsane che in concreto (o forse mi sfugge qualcosa?), sia dai rispettivi familiari che da un gruppuscolo di squinternati dementi da strapazzo (dei quali l'omuncolo copre beninteso malefatte e ruberie all'interno della parrocchia, naturalmente, cosa che gli fa guadagnare, agli occhi del sottoscritto, l'appellativo di "Al Cappone", sia in virtù dell'atteggiamento assunto nei confronti della "concubina", più da cappone che da galletto, sia per questi criminali da strapazzo, trucidi da discarica, dei quali parrebbe "amare" circondarsi), che gli gravitano intorno, facendosi letteralmente spremere come limoni su ambo i fronti. Se a ciò si aggiunge che questo sbrindellato drappello di squinternati in fregola, in ossequio al nostro individualismo più spinto, anzichè operare di concerto, vanno ognuno per i cavoli propri, per giunta facendosi le scarpe gli uni con gli altri, al confronto persino la "Banda Bassotti" ci fa la sua porca figura di integerrimi professionisti del crimine organizzato! Roba da far persino invidia alla più folle e delirante delle "screwball-comedy" statunitensi! Certo è che se non ci fosse di mezzo veramente alcun ricatto di sorta (o magari ci fosse effettivamente, ma per ben altri motivi), comunque "Al Cappone" ci farebbe una ben magra figura, a farsi tenere in pugno da simili individui, risultando comunque un colossale smidollato, anzi, se possibile ancora di più! Ci sarebbe proprio di che scompisciarsi dalle risate, se non fosse per il fatto che il sottoscritto, ossia "l'incarico basilare", debba lasciarci le penne per tutto ciò! Ma adesso, ovvero nel prossimo capitolo di questa tristemente sgangherata vicenda, andiamo ad esaminare singolarmente, questi campioni del crimine organizzato, ovvero conosciamo più da vicino i "membri" (nel senso proprio di "teste di cazzo") della temibilissima (?) banda di "Al Cappone" (continua, purtroppo, anche se sarebbe decisamente meglio il contrario).

giovedì 27 agosto 2015

Quer pasticciaccio brutto de via Monaldo Calari.

Povero Gadda, povero Germi, penso che nemmeno la loro più spinta e malata immaginazione li avrebbe portati a tessere delle trame così sciaguratamente demenziali, il commissario Ingravallo avrebbe certamente gettato il tesserino alle ortiche, trovandosi al cospetto di una tale abnorme, perversamente ed oscenamente inimmaginabile, ma al contempo incommensurabilmente ridicola, miseria umana! A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, si sa! Quella parrocchia di via Monaldo Calari 10, in cui la mala sorte mi ha fatto disgraziatamente piombare in veste di "aiutante generico", autentico avamposto dell'inferno, si è alla fine rivelata come il più sgangherato, sguaiato teatrino della più vieta e tetra provincia, pieno dei peggiori guitti d'avanspettacolo che il globo terracqueo abbia mai visto dal tempo dei tempi! Cominciamo dal "re dei ciarlatani", il non plus ultra della guittoneria la più smaccata, fulgido esempio di bolognese ipocrita perbenista conformista, coacervo pazzesco di vigliaccheria, pusillanimità e cerchiobottismo, ovvero colui che, con la carica di "ministro laico", in realtà più laido che laico, sarebbe il cosiddetto "responsabile", in realtà alquanto irresponsabile, dello squallidissimo e tristissimo, smunto teatrino in questione. L'esemplare in questione, dalla coscienza più lercia di una discarica abusiva, affetto patologicamente da bipolarismo comportamentale cronico, invasato puritano inculcatore con smanie predicatorie, è un preclaro campione di "lat(r)in lover", infarcito di falsa bonomia in salsa tipicamente felsinea, maestro del doppio e anche triplo gioco, sgusciante come un'anguilla, viscido ed untuoso come un mollusco avariato, omuncolo debosciato e sommamente smidollato, incapace costituzionalmente di prendere una posizione chiara e netta in qualsivoglia frangente, sordidamente ambiguo e sfuggente in ogni occasione, grandissimo voltagabbana, paravento in servizio permanente effettivo (io dico che se si facesse, utopisticamente, un serio esame di coscienza - ma poi ce l'avrà? Boh, chissà! - dovrebbe avere talmente schifo ed orrore di sè, da andarsi a suicidare senza alcuna esitazione, ma che bell'ingenuo che sono, a dir poco!), insomma quel che si dice proprio "una gran brava personcina", un "sant'uomo", giustamente. Questo camaleonte dell'anima, capace di risultare un attimo la persona più meravigliosa del mondo e l'attimo successivo il suo esatto contraltare, ovvero il peggior fetente di tutti i tempi, arrivando persino all'incredibile, sommo virtuosismo di essere le 2 cose contemporaneamente, proprio in virtù di queste sue impareggiabili caratteristiche, lascia senz'altro una traccia indelebile (sic!) in chiunque abbia la (s)ventura di avere anche minimamente a che fare con lui, senz'altro un "grande" personaggio indimenticabile, di quelli che ti rimangono impressi per tutta la vita! Questa sorta di "Er Monnezza" in versione cattolico-cristiana, fasullo come la religione che indefessamente professa, non bastassero i danni irreparabili che combina come singolo individuo, si circonda pure di una sua catastroficissima corte dei miracoli, autentico letamaio umanoide, grazie alla quale gli sfracelli si moltiplicano esponenzialmente. Andiamoli ad esaminare uno ad uno, questi altri guitti alienati ed alienanti (continua). 

Nota esplicativa.

Considero questo mio blog unicamente come una zona franca, in cui potermi esprimere liberamente, senza censura alcuna, ovvero principalmente una valvola di sfogo, tutto sommato salutare, poichè anche se vi scrivo le cose più terribili, che alcuno, peraltro, è minimamente obbligato a leggere, va da sè, il fatto semplicemente di limitarmi a scriverle, rende assai più improbabile il metterle in pratica da parte mia, per la somma fortuna di coloro che sono eventuali oggetti dei miei strali, i quali dovrebbero veramente ringraziare il cielo di cavarsela così a buon mercato nei miei riguardi, cavolo! Metto le mani avanti caso mai eventuali, casuali, improbabilissimi lettori, si ritengano offesi dalle mie affermazioni, anche perchè eventualmente li avviso che ho intenzione di darci dentro ancora più di prima, d'ora in avanti, per cui sappiano come regolarsi! Non mi si vorrà impedire anche questo, no? Tanto i miei vaniloqui sprofondano nel nulla e quindi non c'è proprio motivo di agitarsi, nevvero?

mercoledì 26 agosto 2015

Delirio e castigo.

Se gli altri rappresentano la causa principale della tua infelicità, sei costretto per forza ad evitarli il più possibile, anche forzando, o meglio sopprimendo la tua naturale propensione alla socievolezza, non hai scelta, altrimenti impazzisci! Non faccio altro che sentirmi il capro espiatorio delle nefandezze altrui, non riesco più a vivere, maledico continuamente il mio destino ingrato, che sembra non conoscere requie. Colui che posso tranquillamente definire il mio peggior nemico, mi ha definitivamente annientato, nella maniera più subdola e discreta, senza apparentemente colpo ferire! Qui sei circondato da persone senz'anima, che ti uccidono in silenzio! Il bello è che la mia situazione presenta anche dei lati comici e grotteschi, persino ridicoli, stante il fatto che la probabile causa della mia rovina definitiva, sembra la sbiadita copia di un romanzetto rosa di quarta categoria! Altro che scoperchiare altarini, l'orrore resta infinito! Guarda te se dovevo avere anche la sventura d'imbattermi in un sottaniere da strapazzo, perbenista ipocrita! Perchè il coltello dalla parte del manico, ce lo devono sempre avere gli altri, ogni battaglia risultando già persa in partenza? Amore ed amicizia, che utopia! Solo cattiveria e falsità imperano per ogni dove, è tutto nella norma! Penso a come era il mio animo, prima d'iniziare questa cosa rivelatasi progressivamente un autentico calvario ed a come mi ritrovo ridotto adesso, con più depressione e nevrosi di prima, è mai possibile che non ci sia cosa che si concluda positivamente, tutto non possa che inesorabilmente finire nel peggiore dei modi? Cerco di non perdere la tramontana, ma è veramente un'impresa, nella migliore delle ipotesi per il prossimo sei solo una patata bollente, della quale scaricarsi il prima possibile. Non faccio altro che domandarmi sterilmente, se e come potrò mai venir fuori da tutto questo, temendo fortemente che ciò sia decisamente impossibile. Mi sto ripetendo, lo so, è facilissimo cadere in paranoia, quando vivi in un mondo che premia soltanto i peggiori farabutti. Troppe volte mi è stato detto che ho l'animo di un signore, che sono una brava persona e via discorrendo, allora è per questo che merito di essere vilipeso e calpestato in mille modi e maniere, perchè sono sbagliato? E' questa dunque la mia colpa? Allora non c'è assoluzione alcuna! Devo farci scappare il morto, affinchè si cessi di sparare sulla Croce Rossa? Quanto vorrei che certe persone patissero quel che sto passando io, ed invece, tutto bene, madama la marchesa! Inoltre, mi è stato rilevato, a suo tempo, che ho una mia morale e dei principi in cui credo, colpa capitale di questi tempi, peccato che non possa dire lo stesso riguardo alle persone nelle quali, malauguratamente, mi sono imbattuto, orride idre. Veramente, ogni giorno di più, mi considero la cartina di tornasole della mediocrità altrui, altrimenti non riesco a capacitarmi delle occhiatacce di odio che sembro suscitare anche da parte di perfetti sconosciuti, quando giro per la città. Altre paranoie? Magari lo fossero! Altro motivo per me di fortissimo dolo, visto che sono, purtroppo, bolognese di nascita, è il constatare sempre più quanto i bolognesi nativi siano diventati la quintessenza della falsità assoluta in tutto ciò che dicono o fanno, ne sto avendo l'ennesima dimostrazione proprio in questi giorni, sembrano intrinsecamente costituzionalmente incapaci di avere anche solo un barlume di sincerità, a parte l'equazione "tanto più hanno quattrini, tanto più sono cretini; tanto più sono abbienti, tanto più sono fetenti" (in questo caso, sapendo di essere dotato di discreta intelligenza, temo proprio di essere destinato, prestissimo, ad ingrossare le fila dei senzatetto nullatenenti), sono stanco di vergognarmene, qui ci sono nato decisamente per sbaglio! Questa città mi rammenta sempre più uno squallido cimitero, un carcere di massima sicurezza dell'anima, mi manca l'aria, non mi si fa vivere! Se non sei padrone nemmeno in casa propria, allora sei condannato ad essere un corpo estraneo ovunque tu vada. Quando si è dei malati di mente in preda alla follia totale come il sottoscritto, è facile abbandonarsi a questi folli vaniloqui, giusto? 

giovedì 20 agosto 2015

"Se sei brutto, ti tirano le pietre, se sei bello, ti tirano le pietre...

... Ovunque vai, chiunque tu sia, piovono sempre pietre!" Così, più o meno, chiosava una nota canzone di successo, credo degli anni '60, di un cantautore francese parecchio in voga, all'epoca nel nostro paese, un certo Antoine. Apparentemente, una cosetta frivola, senza grosse pretese, caratterizzata da un incedere irriverente ed allegramente "scanzonato", ma che, come molte faccende apparentemente stupide, cela verità profondissime, nella loro immediatezza e semplicità, persino banalità direi, di significato (altro esempio celebre in tal senso, quando Renato Rascel intonava il celebre motivetto: "E' arrivata la bufera, è arrivato il temporale. Chi sta bene, chi sta male...", interpretata dallo stesso, in prima assoluta, in un teatro romano, durante il 2° conflitto mondiale, con gli ufficiali nazisti, al tempo ancora alleati del nostro paese, frammisti nel pubblico). Pensando sia alla squallidissima situazione nella quale mi trovo perennemente avviluppato, che grottescamente, per alcuni versi, assomiglia anche ad un romanzetto rosa di infima categoria, così come ad altre che mi sono state raccontate dai medesimi (de)relitti che ne sono gli attori principali, veramente, di tutto e di più, qualsiasi cosa come, per esempio, aspetto fisico, carattere, intelligenza, cultura e quant'altro, ti viene rivoltato contro. Quando, da giovane, ero timido ed introverso, ecco che gli altri facevano di tutto per costringermi ad uscire, letteralmente, dal mio guscio (alle medie inferiori, venivo soprannominato "l'eremita"); divenuto, col tempo, l'esatto opposto, ovvero esuberante ed estroverso, ecco che mi si isola ed emargina senza pietà alcuna, a riprova dell'ottuso sadismo di massa del quale si è costantemente vittime sacrificali, capri espiatori! D'accordo, lo so, è la scoperta dell'acqua calda, ed a voler per forza vedere il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe anche affermare che più si vale, più si viene crocif(e)ssi, ma, domanda ingenua, è mai possibile che, per noi comuni mortali, il valere qualche cosa, debba avere regolarmente, come unico risultato, il dover sottostare a questo eterno calvario, chiedendosi assurdamente quali colpe si debbano mai espiare per patire simili sofferenze (avendo però il vago sospetto di conoscerne la risposta), anzichè, possibilmente, tradursi, in un qualche cosa perlomeno un tantinello più gratificante e remunerativo, o per caso pretendo un pò troppo? Certo è che basta veramente un nonnulla, anche la cosa più apparentemente insignificante, per suscitare, con estrema facilità, l'invidia altrui. A questo punto, forse l'unica ancora di "salvezza", potrebbe essere rappresentata dal prostituirsi (essendo stato più volte trattato, ingiustamente, come una persona da marciapiede, nel corso di questi anni bolognesi, ripensando anche a certe grottesche "proposte indecenti" che ho più volte ricevuto, anche da persone cosiddette "per bene", naturalmente) o dal delinquere, ma, disgraziatamente, risulto costituzionalmente incapace in ambo i casi, la qual cosa non mi dà alcuno scampo! Troppe volte mi sono sentito il brutto anatroccolo della situazione, impossibile anche solo ipotizzare rapporti umani almeno passabili, ogni persona nella quale mi sono imbattuto nel corso di questi anni bolognesi, è risultata come minimo frustrante quando non addirittura distruttiva, altro che iella nera, sarà pure la norma, ma non si può andare avanti così! Al confronto, prima avevo intorno una folla, adesso non c'è proprio limite al peggio! Qui si viene usati, manipolati e persino spiati (e pensare che sono persino stato accusato di essere troppo curioso da certi ipocriti, loro sì dediti a sbirciare nelle vite altrui senza alcun ritegno come lascivo passatempo, cosa che io mi guardo bene dal fare), con estrema facilità, in mille maniere. Qui è una "Caporetto" continua, la cui banalissima, scontatissima conclusione risulta che è meglio star soli che male accompagnati, di quest'ultima cosa se ne può essere più che certi! Ha ragione Jean Paul Sartre, quando afferma che il vero inferno sono gli "altri", in quanto "altro" da noi! Chissa perchè mi vengono in mente anche i film "Cane di paglia" di Samuel Peckimpah, con Dustin Hoffmann e "Un giorno di ordinaria follia" di Michael Schumacher, con Michael Douglas, ma anche le opere "Peter Grimes", "Billy Budd" ed "Albert Herring" di Benjamin Britten, mi sembrerebbe di avere tratti in comune con ciascuno dei protagonisti di questi lavori, o forse sto delirando, attenzione allora, poichè il mio nemico mi può far passare con facilità, per un demente in preda a crisi depressive. Al che io replicherei affermando che è proprio il comportamento a dir poco "irresponsabile" altrui, a causarmele, dovrei persino chiedere i danni morali e materiali! Se penso che da questa sequela di rapporti disumani ne ho cavato ferite non solo psicologiche ma anche fisiche, come un grosso ematoma dietro al capo, oltre che il mio attuale dissesto uditivo (se ci si aggiunge che, l'anno scorso, in Piazza Maggiore, un demente, per puro sfregio, mi ha strappato dei capelli, non contento dei danni sia fisici che materiali, già precedentemente procuratimi in più occasioni, con acribia spaventosa) e materiali, se penso che sono stato recentissimamente anche minacciato di morte da un paio di balordi, se considero che da casa mia, anche qui per puro dispregio, sono spariti degli oggettini per lo più di valore insignificante, da parte di alcuni visitatori, il quadro generale che ne emerge, è quanto mai fosco, voltagabbana a parte! Se fossi rimasto l'introverso che ero da giovane, avrei vissuto senz'altro meglio, spero che non sia troppo tardi per cambiare rotta! Solo sì, ma a patto di essere totalmente fuori portata dai farabutti, però, altrimenti è troppo comodo!

lunedì 17 agosto 2015

La resa dei conti?

Se non posso essere l'artefice del mio successo, vorrei esserlo almeno della mia rovina, lasciar fare anche questo agli altri, mi sembra veramente troppo! Al contrario, è proprio per questo che non si vuole consentire ad un povero derelitto di potersi suicidare, poichè bisogna dare modo agli altri, ossia al contesto, di ucciderti sadicamente a poco a poco, non si può crudelmente negargli un simile diversivo, si sa! Carità pelosa e buonismo ipocrita, dietro i quali, nemmeno troppo velatamente, si cela una serpeggiante violenza psicologica, caratterizzano i soggetti come quell' "anima buon(ist)a di Sezuan", attuale latore principale della mia infelicità. Quante volte l'ho già ucciso, metaforicamente parlando, almeno per il momento, ed augurandomi, per sua fortuna, di non arrivare mai a concretizzare un tale assunto, cosa che auspico unicamente per il mio bene, non certo per il suo (magari, però, se nel frattempo, qualche accidente gli arrivasse finalmente a segno, allargandosi possibilmente anche alla sua squallidissima corte dei miracoli, almeno questo è lecito sperarlo, io dico), tanto più che sono stato anche recentissimamente offeso, per giunta, da una telefonata a dir poco irritante della sua "concubina" straniera alcolizzata, ad ulteriore riprova che non c'è proprio limite al peggio! Mi chiedo quanti altri affronti mi toccherà di subire ancora, di quali altre nefandezze si rivelerà ancora capace l' "omuncolo"! Per l'ennesima volta, il mondo intero mi sta crollando addosso, non so più che pesci pigliare, l'incubo del quotidiano mi è diventato insostenibile! Ogni giorno che passa, ho la squallida conferma di essere piombato in mezzo a dei dementi, autentici pedo-pornografi dell'anima, volgarissimi stupratori dello spirito, laidissimi e sordidissimi sodomizzatori dell'intelletto, roba da diventarci pazzi per davvero, non bastassero già gli altri, copiosissimi disagi, che la quotidianità ti vomita letteralmente addosso, per ogni dove! Sempre più solo ed abbandonato a me stesso, contemplo mestamente quell'orrido cumulo di rovine che costituisce la mia intera esistenza, arrivando regolarmente all'unica ed inevitabile conclusione di essere un predestinato al fallimento più totale, senza via alcuna di scampo! Non ho più nemmeno la forza di piangere, tutto in me si è spento definitivamente, non ha senso alcuno condurre una tale esistenza! Mai come in questi giorni, avverto tanto gelo ed ostilità, nei miei confronti, ovunque io vada, ho il vuoto intorno, questa città dove albergo, mi ha letteralmente ucciso, con tutto il suo aberrante contesto sociale. Sotto questo aspetto, la mia vita si può definire un autentico capolavoro, sono arrivato al punto di temere persino eventuali gesti ed atteggiamenti apparentemente gentili nei miei confronti, nel timore che essi celino in realtà chissà quali secondi fini ovvero abissi di falsità ed ipocrisia! E' il colmo! A questo punto vorrei veramente trovarmi un'isola deserta, una torre d'avorio, dove terminare questa bruttissima sopravvivenza che mi viene imposta assurdamente dalle circostanze in cui dannatamente mi dibatto! Lo so, è una missione impossibile, ma il montare degli eventi m'induce al concretizzarsi di un gesto forte e definitivo! Fermate il mondo, che voglio scendere! 

domenica 9 agosto 2015

In rotta di collisione?

L'ennesimo precipitare della mia situazione personale oltrechè, diciamo così, lavorativa (per comodità di definizione), oltre a costituire una snervante altalena (ma dovrei dire piuttosto un sismogramma impazzito), mi induce sempre più a riflettere sull'assurdità della mia situazione, sul non senso totale da cui risulta avviluppata inestricabilmente. Mi chiedo inutilmente che cosa ho fatto di male per ritrovarmi in un contesto ambientale talmente degradato da risultare assai peggiore di un immenso manicomio criminale, a dir poco, dove la cattiveria che ti viene sciorinata addosso a piene mani, ha un andamento talmente illogico e scombussolato, da risultare soverchiamente spiazzante, in un vuoto siderale perenne, dove ogni parvenza di relazione umana, sembra sia stata bandita per legge, sostituita da una nevrastenia dilagante. Mi danno l'anima per un pugno di mosche, subisco assurde angherie, per un qualcosa per cui non vale, in realtà, la ben che minima pena, avendo soltanto la certezza di essere gettato alle ortiche, sprecato, finito, senza alcun rimedio. Quanto vorrei avere la mia torre d'avorio in cui poter sperabilmente trovare pace e svernare fino alla fine dei miei giorni! Non c'è giornata che sia minimamente priva di qualsivoglia contrarietà, anche la più piccola, è logorante sentirsi eternamente al palo, menati per il naso da cani e porci, inghiottire rospi a ripetizione e per cosa poi? Per continuare a condurre un'assurdamente straziante esistenza, oltretutto pagandola cara in tutti i sensi, priva della benchè minima gratificazione? Assai presuntuosamente, ritengo che, col cervello tutt'altro che disprezzabile che mi ritrovo, che l'aberrante contesto mi fa avvertire sempre più immenso (e perciò stesso dannosamente pericoloso), dovrei poter agevolmente camminare sulle mie gambe, anzichè patire soprusi ed umiliazioni per delle briciole, quando va bene, ritrovandomi sempre più solo ed emarginato. So benissimo che così va il mondo, che non ci si può fare alcunchè e via discorrendo, eppure spesso mi sento proprio come il protagonista del film "Alba tragica" (Le jour se léve - 1939), di Marcel Carnè, interpretato da Jean Gabin, che qui fa la parte di un uomo mite indotto alfine a commettere un'omicidio da un individuo sadico e perverso. Ma penso anche, ancora di più, ad uno dei personaggi del film "Ken Park"(2003), di Larry Clark e Ed Lachmann, a quel ragazzino che, dopo aver ucciso gli odiosissimi nonni, con i quali è stato costretto ad andare ad abitare dopo la morte dei genitori, ha una poderosissima erezione, masturbandosi di gusto! Io dico che quando ci si sente troppo violentati dal contesto ambientale, si dovrebbe avere il sacrosanto diritto di uccidere, perchè, in questo caso, lo si fa per non essere uccisi a propria volta, che è la cosa a cui altrimenti sei destinato! E credo anch'io che, se potessi uccidere almeno il mio principale responsabile delle mie attuali pene, avrei una reazione non dissimile dal personaggio del film "Ken Park", ovvero un orgasmo cosmico! In un sistema disumano come il nostro, che è una continua istigazione a delinquere, dove il buonismo più deteriore ha completamente distrutto ogni parvenza di bontà, non c'è alternativa! Qualcuno potrà ritenere questi miei, deliri di una mente malata, al che io replico che, per quanto sgradevoli ed urticanti possano apparire, sono al contrario il frutto di un ragionamento estremamente ponderato, logica ed inevitabile conseguenza delle contingenze attuali, se non si è degli ipocriti (tanto per fare un altro esempio, affermare che le donne siano tutte mignotte, potrà dare fastidio ai filofemministi ed alle vetero-suffragette in fregola, ma, ahimè, è fin troppo facilissimamente verificabile - anche il sottoscritto ne sa ben qualcosa, ho pure esperienze recentissime -, i risultati di questo tipo di comportamento, di questa tristissima realtà, ce l'abbiamo quotidianamente sotto gli occhi, purtroppo; è vero che anche gli uomini facciano schifo, ma per forza, essendo figli di queste donnette, è pur sempre una conseguenza inevitabile, direi)! Se sei un comune mortale, eterno sconfitto, oltretutto bisognoso e quindi ricattabile e vulnerabile, ti si spalanca il baratro, non c'è pezza! La troppa consapevolezza, uccide! Quanto vorrei essere capace di passare dalle parole ai fatti! Lo farò mai questo auspicabile salto di qualità, in un mondo dove i bastardi di ogni risma, la fanno sempre più da padroni? Ucciderò finalmente quel grandissimo farabutto, personaggio distruttivo e principale responsabile della mia attuale infelicità? O troverò la maniera di venirne fuori, senza dover ricorrere a gesti così estremi, ma al contempo, senza neanche rimetterci le penne, lasciandomi tutto questo laido squallore borghesemente perbenista, conformista e bigotto, finalmente alle spalle? Francamente, in questo istante, proprio non lo so! 

domenica 12 luglio 2015

Chi ha pane non ha denti?

Forse sì! Riallacciandomi allo scritto precedente, dico che preferirei di gran lunga vivere in una nazione meno carica di gloria, arte, cultura (passata!), della nostrana italietta, ma caratterizzata da un contesto più civile e meno nevrotizzante. Anzi, sarei persino disposto a farne totalmente a meno di tutto questo retroterra storico, pur di condurre un'esistenza più umanamente gratificante dell'attuale, nonostante le mie intrinseche propensioni intellettuali. Mi ricordo anni fa di aver sentito in piazza, una giovane inglese rimproverarci per il fatto di non saper apprezzare tutto il profluvio di bellezze artistiche dal quale, nonostante tutto, ci troviamo ancora letteralmente circondati. Avrebbe avuto anche ragione a dir così, sennonchè almeno per quel che mi concerne, potrei dire che non basta avere sotto il naso simile magnificenza, ma vorrei essere messo nelle condizioni, in primis psicologiche ma anche economiche, di potermelo godere un simile patrimonio, di poterlo apprezzare pienamente e serenamente. Ma trovandoti, volente o nolente, in un contesto sociale aberrante, a condurre un'esistenza sempre più grama e frustrante, quale è quella a noi comuni mortali riservata dai padroni della baracca, alla fine, di tutto questo, inevitabilmente non te ne può importare di meno! A parte il fatto che, quest'estate più che mai, il programma del "Cinema sotto le st(a)lle" di Piazza Maggiore a Bologna, tacendo della settimana del "Cinema ri(n)tro(n)ato" da poco conclusasi, comprese le manifestazioni che hanno preceduto quest'ultima, mi sa sempre più di brodo allungato malamente, sciapo, scipito, col "cinema del passato" sempre più riciclato / ed un "cinema del presente" che non mi dice proprio un bel niente... veramente più che mai, mala tempora currunt! Ma ha senso tutto questo fumo negli occhi? Domanda retorica la cui risposta non può che essere ovviamente negativa! Aggiungiamoci pure la progressiva sparizione dei cassonetti dell'immondizia dal centro storico, per assurdi motivi di "decoro", ma con tutte le brutture architettoniche di cui è pieno pure il centro di Bologna, senza contare strade e marciapiedi sporchi e dissestati, cantieri assurdi sbucati come funghi, che hanno ridotto da più di un anno l'intera città come un groviera, traffico perennemente caotico e congestionato, trasporto pubblico inefficiente ed insufficiente, piste ciclabili alla "dio ti strafulmini", questi cretini di amministratori mi vogliono far credere di voler rendere la città "più bella ed accogliente" eliminando i cassonetti, divenuti la pietra dello scandalo, ossia la sola causa della bruttezza del luogo (suv e fuoristrada che ingombrano strade, marciapiedi e parcheggi, quelli sì che son bellissimi, al contrario!) e sostituendoli con una disposizione a dir poco cervellotica ed irrazionale di contenitori per la raccolta differenziata, inerenti soltanto 3 tipologie di rifiuti (vetro/lattine ed organico), complicandoci l'esistenza, oltrechè prendendoci in giro, sprecando bellamente denaro pubblico? Ma scherziamo? E quel grandissimo mentecatto di un demente dell'attuale sindaco, l' "esimio" Valerio Merola (altro che il "Merolone" o la "sceneggiata"), già in campagna elettorale, che mercoledì scorso si mette addirittura a "dirigere" la giovane "Orchestra senza spine"(!), in via Rizzoli, nientepopodimenochè nell'ouverture da "Il barbiere di Siviglia" di Rossini (???), lo abbiamo capito ugualmente che intende continuare a "suonarcele", ma mettiamolo pure assieme al sedicente melomane musicologo di Sergio Cofferati, suo disastrosissimo predecessore (a parte la breve parentesi di Del Bono e del conseguente commissariamento con la venuta della Cancellieri) alla guida di questa città, ad arricchire la già nutritissima galleria degli orrori di questa muffa, stantia mafia sinistrorsa, che da troppo tempo attanaglia non solo questa città, ma ammorba pure l'intera regione!  

venerdì 19 giugno 2015

Il solito paese che chiude per ferie, ovvero tutto sempre più noiosamente nella norma!

Sta per arrivare l'estate e come al solito, alla faccia della crisi, il morbo della vacanzite acuta diffonde agevolmente il suo contagio, l'atmosfera generale è già impregnata del tipico svaccamento disimpegnato che contraddistingue questo periodo, crollasse il mondo, i miei 'poveri' timpani sono già deliziati, certe notti, dall'usuale frastuono costituito da musica decerebrata sparata a tutta manetta, proveniente da qualcuno dei giardini pubblici che mi ritrovo nei paraggi, ne ho ben 3 purtroppo, non bastassero cani ululanti e mocciosi strillacchianti (ed ovviamente il tutto si accentuerà nei prossimi mesi, come sempre), insomma il solito andazzo, nulla di nuovo, certamente. Ma è altrettanto sicuro che, col passare degli anni, aumenti l'uggiosità, lo sconforto, l'insofferenza, il senso di vuoto pneumatico, che tutto ciò m'ingenera. D'accordo, non ci si può fare alcunchè, ci si deve rassegnare, anche al fatto che pure le persone che conosci, divengano di botto, come per chissà quale malvagio sortilegio, improvvisamente sfuggenti, elusive, che assumano comportamenti sempre più deliranti, che ci si ritrovi regolarmente sempre più avvolti da una solitudine straziante, ma tanto chi se ne importa, basta che il dio pallone mandi la squadra del cuore in serie a e poi, tutti al mare (o chissaddove) a mostrar le chiappe chiare, ed è tutto a posto, tutto nella norma, chiusure selvagge di esercizi pubblici comprese, chi resta in città si comporterà come se fosse andato in villeggiatura (o s'inventerà qualche ridicolo stratagemma, per non perdere la faccia in pubblico), facendo il "desaparecido", aggiungiamoci cant(ieri, oggi, domani, dopodomani, l'altro dopodomani e via delirando) stradali ed edili, che mai come ora, stuzzicano il nostro quotidiano cittadino, ed eccoci immersi, volenti o nolenti, in questa bella atmosfera "bucolica", "cani"cola a parte. Tanto non può che essere così, dappertutto, ovunque ti trovi, senza rimedio nè speranza alcuna, che ti piaccia o meno, questo ti viene ripetutamente detto, come sordido "leitmotiv" di una vita balorda e insensata, in questo evo (medio) tecnologicamente "avanzato" (sarà per questo che si presenta il problema dello smaltimento dei cosiddetti "rifiuti tecnologici"?). Che palle, continuo a ripetermi, senza costrutto, ma comunque sia, mi rifiuto di pensare che non esista alternativa alcuna a tutto questo, contrariamente a quel che ti si vuol far credere, soltanto che in mezzo a questo assurdo marasma, diventa difficile percepire la presenza di un altro mondo, se non impossibile. Continuerò in ogni caso stupidamente, a coltivare questa assurda illusione, anche se ho la nettissima impressione che agli altri vada benissimo così (aveva ragione Sartre, quando affermava che il vero inferno sono questi ultimi, in quanto alieni, ovvero estranei a te), altrimenti qui non resta proprio che il suicidio, sperando, anche se non ho la minima idea in quale maniera, di trovarlo, prima o poi, questo altro mondo, ben prima che sia troppo tardi... 

mercoledì 21 gennaio 2015

Mazzata finale? Ovvero "Incarico basilare 6, triste destino di un eterno iellato".

Al mio (ir)responsabile, a causa della sua deleteria smania iperattivistica, gli è preso un gran coccolone, finendo naturalmente all'ospedale, evidentemente qualche accidente dev'essere andato a segno, soltanto che il povero derelitto che son io, ovvero l' "incarico basilare", si trova di colpo senza "incarico" ma, quel che è peggio, anche ovviamente senza più retribuzione, visto che per questo dipendevo in toto dal fatto che quest'individuo mi compilasse il foglio presenze mensile, conditio sine qua non per percepire quei pochi soldi che mi arrivavano (a parte poi la questione del fantomatico contributo mensile della Curia), grazie ai quali fino ad ora, sia pure con enormi difficoltà, ero riuscito in qualche maniera a tirare la carretta. Purtroppo sembra che non ci sia alcuno che possa in qualche modo sostituirlo, ed io per l'ennesima volta, mi trovo solo ed abbandonato a me stesso. L'unica consolazione è che anche gli squinternati che lo circondavano, ovvero coloro che mi hanno di recente funestato il mio "tirocinio formativo", sono rimasti anch'essi privi del loro benefattore, mal comune mezzo gaudio! Ho avuto per un brevissimo periodo, l'illusione che le cose volgessero al meglio anche per me, ma ho compreso presto che la sfortuna, in realtà, non mi aveva affatto abbandonato, si era soltanto presa una breve vacanza, dopodichè è tornata, più fresca, riposata e vigorosa come non mai, a sollazzare quel demente alla deriva che sta vergando queste deliranti considerazioni, solo che non mi riesce proprio di mandare giù il fatto di dover incolpevolmente pagare, in senso letterale, le conseguenze del comportamento dissennato altrui, come anche questo caso dimostra ampiamente, secondo me. Per l'ennesima volta, di fronte ho solo il baratro! L'unica differenza esistente fra questi cattolici cristiani praticanti e le sette sataniche tipo "bambini di satana", è che in queste ultime si "tromba" anche, mentre dai cattolici si viene soltanto "trombati" e nella maniera più subdola e vergognosa, ed io lo so fin troppo bene! Potrò a questo punto, risultare egoista, ingrato, cattivo, odioso ai più, ma vorrei proprio vedere come reagirebbero gli altri al posto mio, nella situazione assurda in cui, mio malgrado, mi continuo a trovare e, ribadisco, non certo per causa mia! Purtroppo, per la nota legge della prevalenza del cretino, la sconfitta è sempre dietro l'angolo, per un fesso come me che, in quanto tale, non può nemmeno pensare di darsi al crimine, purtroppo. Proprio quel che mi ci vuole per la mia depressione, al primo che osa ancora definirmi un pessimista, non rispondo di quel che gli faccio, puoi avere tutta la buona volontà che vuoi, ma se il destino ti è avverso, non ce la fai più! Anni fa ho fatto il badante solo per 3 notti, poi la soggetta in questione ha deciso di spirare, adesso questo "tirocinio formativo" che doveva durare da metà aprile dell'anno scorso fino a tutto il 2015, si è bruscamente risolto in circa 9 mesi, solo per dirne un paio, in più sto ancora aspettando il compenso come scrutatore elettorale, che temo a questo punto di non vedere mai e secondo qualcuno avrei delle ragioni per essere ottimista? Certo, c'è senz'altro chi sta messo peggio di me, ci sarà sempre e comunque qualcun'altro messo peggio di te, sai che consolazione! Ma se il buongiorno si vede dal mattino, direi proprio che questo 2015, non prometta alcunchè di buono, almeno per me! Mi si prospetta un atroce 53° compleanno, occorre che sia anche l'ultimo!